Da La Repubblica del 11/05/2006

La fiction in programma per il 23 maggio, anniversario di Capaci. Saccà: "Non possiamo, c'è di mezzo una candidatura alle elezioni"

Rai rinvia 'Falcone' "per par condicio". Rita Borsellino: "E' sconcertante"

Al suo posto in onda il film in quattro puntate "La moglie cinese". Curzi: "Piccole e miserevoli convenienze di propaganda politica"

ROMA - Niente fiction su Giovanni Falcone in occasione dell'anniversario della strage di Capaci, il prossimo 23 maggio. In programma su RaiUno, il film in due puntate non andrà in onda "per motivi di par condicio", come ha spiegato il direttore di Rai Fiction, Agostino Saccà, riferendosi al fatto che la sorella di Paolo Borsellino - quest'ultimo ovviamente compare nella fiction, con il volto dell'attore Emilio Solfrizzi - è cadidata (per l'Unione) alla presidenza della Regione Sicilia. Ed è polemica: Rita Borsellino si dice "sconcertata", apprende la notizia "con stupore" il consigliere d'amministrazione di viale Mazzini Sandro Curzi, mentre il parlamentare dell'Ulivo Giuseppe Giulietti giudica "spiacevole" che si apra "una miserevole discussione su una fiction dedicata a due eroi della lotta alla mafia".

"C'è da restare veramente sconcertati - dice Rita Borsellino - di fronte a fatti di questo genere, utilizzare certe vicende per fare propaganda politica. Sarebbe come dire di oscurare i nomi di Falcone e Borsellino dalle piazze, dalle scuole o dall'aeroporto, perché io sono candidata alla presidenza della Regione. Tutto ciò mi sembra una mancanza di rispetto verso quelle persone assassinate dalla mafia che non meritano banalità di questo genere".

L'occasione per dare notizia del rinvio, è la presentazione, a viale Mazzini, di un'altra fiction in quattro puntate (che sostiuisce quella su Falcone), in prima serata su RaiUno da domenica 14 maggio, La moglie cinese, protagonista Pietro Sermonti (l'ex dottor Zanin di Un medico in famiglia) nei panni di un commissario coinvolto in un intrigo internazionale. Nel film, anche il personaggio (interpretato da Toni Bertorelli) di un boss mafioso costretto a vivere in clandestinità. In questo senso, ha detto Saccà, la serie è anche "un omaggio a un grande italiano di cui ricorre l'anniversario della morte, Giovanni Falcone".

Falcone e Borsellino, ha aggiunto il direttore di Rai Fiction, "non sono morti invano". La miniserie dedicata ai due giudici assassinati "era prevista - spiega - ma c'è una legge della par condicio da rispettare. Nella fiction si parla anche di Borsellino e la sorella è candidata in Sicilia alle regionali, finché non si chiude la campagna elettorale, dobbiamo rispettare le regole".

"Sorpresa e stupore" per Rai Sandro Curzi: "Non so se Saccà vorrà confermare le dichiarazioni a lui attribuite - osserva - né se ci siano altri motivi di palinsesto che impediscano alla Rai di trasmettere quella fiction il 23 maggio". Il consigliere d'amministrazione Rai si dice convinto che "la par condicio, che vieta la partecipazione dei candidati ai programmi tv, non può assolutamente giustificare il mancato rispetto di questo importante appuntamento della storia civile del nostro Paese". "Mi impegno - conclude Curzi - a battermi perché questo omaggio alla memoria di Falcone e Borsellino non venga mortificato e sacrificato sull'altare di piccole e miserevoli convenienze di propaganda politica".

Dello stesso avviso il cda Nino Rizzo Nervo: "Cosa c'entra - si chiede - l'omaggio a due eroi come Falcone e Borsellino con le imminenti elezioni in Sicilia? Se la fiction è pronta, è giusto e doveroso trasmetterla nel giorno dell'anniversario della strage di Capaci. Non posso credere che qualcuno abbia invece deciso il rinvio perché la sorella di Borsellino è candidata alla elezioni. Si tratterebbe di una decisione arbitraria e purtroppo anche ridicola".

Il film in due puntate Giovanni Falcone, diretto da Antonio e Andrea Frazzi (quest'ultimo scomparso recentemente), ha come protagonista, nei panni del giudice, Massimo Dapporto, sua moglie è Elena Sofia Ricci, nel cast anche Francesco Pannofino (Tommaso Buscetta), Piero De Silva (Giuseppe Ayala), David Coco (Ninni Cassarà). La storia inizia nel 1980, con Falcone da pochi mesi giudice istruttore a Palermo, e si conclude con la strage di Capaci. Come ha detto Saccà, "andrà in onda su RaiUno nei prossimi mesi".

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