Roma - La perizia ha consentito di stabilire con certezza che la macchina ritrovata dalla commissione e riportata in Italia e' la stessa sulla quale viaggiavano Ilaria Alpi e Miran Hrovatin al momento dell'omicidio. La giornalista del Tg3 e' stata raggiunga da un colpo mortale di kalashnikov alla testa, cosi' come l'operatore. I due proiettili, pero', erano differenti: una pallottola 7,62X39 di tipo ordinario ha raggiunto Ilaria Alpi mente Hrovatin e' stato ucciso da un proiettile dello stesso calibro ma di tipo 'dumping', costituito da un cilindro tronco-conico in ferro. Al momento dell'agguato, la Toyota ha percorso in retromarcia circa 75 metri procedendo all'indietro a zigzag per sottrarsi all'aggressione. Dopo circa 7-10 secondi si e' fermata a ridosso di un muro ed e' li' che l'auto e' stata raggiunta dagli assalitori. In tutto sono stati sparati all'indirizzo dell'automobile 11 colpi di fucile mitragliatore. Sulla vettura e' stato poi ritrovato, in sede di rilievo scientifico, ''un foro preesistente su uno dei montanti in ferro, precedente al giorno dell'omicidio''. In assenza dei genitori di Ilaria Alpi, che non hanno voluto prendere parte alla presentazione dei risultati della perizia, Taormina ha pero' precisato che il consulente della famiglia Alpi, il dottor Cialella, ''ha partecipato a tutte le riunioni ed ha dichiarato di condividere integralmente metodo e risultati dell'indagine''