Compie un anno il digiuno a catena "contro l' oblio" di solidarieta' ad Adriano Sofri, cui hanno partecipato 1.522 persone (parlamentari, intellettuali, uomini di spettacolo e gente comune). E gia' altre 344 sono in attesa di subentrare, hanno spiegato Franco Corleone e Silvio Di Francia, promotori dell' iniziativa, che hanno chiesto un incontro sul tema al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. "Siamo ormai al paradosso - ha spiegato Corleone - le forze politiche si sono espresse in maniera univoca per la grazia a Sofri, anche Berlusconi ha dato il suo assenso. Ci sono quindi tutte le condizioni per passare dalle dichiarazioni ai fatti, ma la porta della cella del carcere di Pisa in cui e' rinchiuso continua ad essere chiusa". Per martedi' prossimo e' stata lanciata la giornata nazionale di digiuno contro l' oblio, cui hanno gia' aderito circa 200 sindaci di piccole e grandi citta' ed i presidenti delle Regioni Toscana, Umbria, Piemonte, Basilicata, Emilia Romagna, Campania e Friuli Venezia Giulia. Al digiuno a staffetta ha partecipato anche Gad Lerner. "Dopo un anno - ha rilevato - ci chiediamo se abbiamo perso tempo, visto che Sofri e' ancora in carcere e fra qualche giorno il suo soggiorno obbligato tocchera' i sei anni. Ma non e' cosi', noi continueremo a digiunare, non solo per proseguire nella sommessa richiesta d' attenzione sulla vicenda, ma forse anche per noi stessi, perche' questa catena e' fra persone molto diverse tra loro, che cercano di sviluppare un sentire comune. Visti i consensi - ha aggiunto - e' ragionevole sperare che entro l' anno si possa arrivare alla grazia'. A favore del provvedimento di clemenza si sono poi espressi diversi parlamentari, fra i quali Giovanni Mongiello (Udc), Ermete Realacci (Margherita), Paolo Cento (Verdi), Chiara Moroni (Nuovo Psi), Maura Cossutta (Comunisti italiani).