Ferdinando Tambroni
Politico − Italia
Diviene ministro dell'interno nel 1953. Nello stesso anno fonda l'agenzia stampa "Eco di Roma", che servi' come uno schermo dietro il quale egli ottenne molte informazioni su uomini politici, capi sindacali, e giornalisti. Cosi' in breve tempo la lista dei dossier, che aveva iniziato a far compilare dall'allora capo della polizia, Pavone, fu estesa fino a coprire parecchie migliaia di nomi.
Dicono di lui
Fernando Tambroni-Armaroli (Ascoli Piceno, 25 novembre 1901 - Roma, 18 febbraio 1963) è stato un politico democristiano italiano il cui nome rimane legato ad una delle più gravi crisi politiche attraversate dall'Italia dopo la fine della seconda guerra mondiale.
Militante del Partito Popolare, aderì al fascismo dopo aver subito un arresto. Dopo la Liberazione, deputato della Democrazia Cristiana, fu ministro della Marina mercantile (1953-1955), poi dell'Interno (1955-1959), proseguendo i metodi repressivi di Scelba nonostante la sua fama di appartenente alla sinistra del partito.
Giunto alla presidenza del Consiglio si trovò a dover fare i conti con una situazione parlamentare incerta e confusa.
Il centrismo degasperiano era in crisi, e non ancora maturi i tempi per il lancio del centro-sinistra, Tamboni formò un governo monocolore di soli democristiani senza maggioranza precostituita. Per superare lo scoglio del voto di fiducia, accettò l'appoggio determinante del MSI, cercando di soffocare l'indignazione e le proteste del Paese con un'azione politica energica ed autoritaria.
Il culmine venne raggiunto in occasione del progettato congresso a Genova del Movimento Sociale Italiano.
Dimostrazioni di piazza si ebbero in tutta Italia, particolarmente cruenti oltre che a Genova, anche a Roma, Reggio Emilia e Catania.
Si lamentarono 13 morti, e Tambroni, isolato anche nel suo partito, fu costretto alle dimissioni: aveva retto il governo per quattro mesi esatti.
Wikipedia
Fernando Tambroni-Armaroli (Ascoli Piceno, 25 novembre 1901 - Roma, 18 febbraio 1963) è stato un politico democristiano italiano il cui nome rimane legato ad una delle più gravi crisi politiche attraversate dall'Italia dopo la fine della seconda guerra mondiale.
Militante del Partito Popolare, aderì al fascismo dopo aver subito un arresto. Dopo la Liberazione, deputato della Democrazia Cristiana, fu ministro della Marina mercantile (1953-1955), poi dell'Interno (1955-1959), proseguendo i metodi repressivi di Scelba nonostante la sua fama di appartenente alla sinistra del partito.
Giunto alla presidenza del Consiglio si trovò a dover fare i conti con una situazione parlamentare incerta e confusa.
Il centrismo degasperiano era in crisi, e non ancora maturi i tempi per il lancio del centro-sinistra, Tamboni formò un governo monocolore di soli democristiani senza maggioranza precostituita. Per superare lo scoglio del voto di fiducia, accettò l'appoggio determinante del MSI, cercando di soffocare l'indignazione e le proteste del Paese con un'azione politica energica ed autoritaria.
Il culmine venne raggiunto in occasione del progettato congresso a Genova del Movimento Sociale Italiano.
Dimostrazioni di piazza si ebbero in tutta Italia, particolarmente cruenti oltre che a Genova, anche a Roma, Reggio Emilia e Catania.
Si lamentarono 13 morti, e Tambroni, isolato anche nel suo partito, fu costretto alle dimissioni: aveva retto il governo per quattro mesi esatti.
Wikipedia