Emilio Alessandrini
Magistrato − Italia
Sposato, con un figlio di otto anni. In magistratura dal 1967, un anno dopo era sostituto procuratore a Milano. Di idee progressiste, sostenitore della riforma del sistema giudiziario, aveva condotto l'istruttoria su piazza Fontana, individuando la pista nera che portava agli estremisti neofascisti e alle complicità dei servizi segreti deviati. Dopo l'inchiesta su piazza Fontana gliene toccherà un'altra, ugualmente difficile: quella sul Banco Ambrosiano di Roberto Calvi. Successivamente si occuperà con particolare determinazione del terrorismo di estrema sinistra, avviando tra l'altro una delle prime indagini sull'Autonomia Operaia milanese. Questo impegno contribuirà a metterlo nel mirino di Prima Linea, l'organizzazione eversiva guidata da Roberto Sandalo e Marco Donat Cattin. Infatti, nel 1978, in un covo di Prima Linea a Milano, vengono trovate una scheda ed una foto su di lui.
Ma questo "avvertimento" a nulla servì poiché il 29 gennaio 1979 mentre si sta recando al Palazzo di Giustizia di Milano viene assassinato da un comando di Prima Linea, di cui, fra gli altri, fanno parte i due leader dell'organizzazione.
Ma questo "avvertimento" a nulla servì poiché il 29 gennaio 1979 mentre si sta recando al Palazzo di Giustizia di Milano viene assassinato da un comando di Prima Linea, di cui, fra gli altri, fanno parte i due leader dell'organizzazione.