Da La Repubblica del 28/03/1978

Polemici con i brigatisti i giovani del “Leoncavallo”

di Stefano Jesurum

MILANO – Secca risposta dei giovani del Centro Sociale Leoncavallo alle Brigate Rosse, che nel loro ultimo comunicato avevano reso omaggio "ai compagni Lorenzo Jannucci e Fausto Tinelli, assassinati dai sicari del regime". I compagni dei due giovani hanno respinto "l'uso strumentale del nome di Fausto e Iaio da parte di un gruppo che ha scelto di inserirsi organicamente nella strategia della tensione". Così è scritto su un foglietto appeso al portone d'ingresso del "Leoncavallo", al termine di un'assemblea che i militanti del centro hanno improvvisato domenica sera: "I terroristi vogliono la confusione", dicono, "o vogliono mettere nello stesso calderone brigatisti, studenti e operai incazzati". "Onore ai compagni Lorenzo Jannucci e Fausto Tinelli, assassinati dai sicari del regime". Appena si è saputo che il comunicato n. 2 delle Brigate rosse terminava con questo slogan, ci si è domandati che cosa c'entrano Fausto e Iaio con le Br. E ancora: come la prendono quelli del centro sociale Leoncavallo? Ieri il centro era chiuso. Però sulla porta, scritto a penna, c'era un foglietto: "Respingiamo l'uso strumentale del nome dei due compagni da parte di un gruppo che ha scelto di inserirsi organicamente nella strategia della tensione". E' il risultato di una mini assemblea che i più attivi del Leoncavallo hanno improvvisato domenica sera. Nessun giudizio politico: "Siamo un organismo di base, di quartiere, siamo un gruppo eterogeneo", spiega Paolo, "come centro non ci siamo mai pronunciati su problemi politici generali, nemmeno quando ci furono le elezioni. Se lo facessimo oggi sarebbe assurdo". E così, di questo inaspettato gesto delle Br, ne parliamo soltanto con Paolo, Ivo e Rita. Ma unicamente "come compagni del Leoncavallo", a titolo personale. Su un punto sono tutti e tre d'accordo: "Quando abbiamo saputo che le Br menzionavano Fausto e Iaio, la prima reazione è stata d'incazzamento. La stessa che hanno avuto tutti i compagni". Poi è stata la volta dello stupore e del ragionamento: perché? Paolo: "Bisogna pensare alla grande mobilitazione che c'è stata a Milano per i funerali. Oggi le Br, al contrario del passato, sono costrette a riagganciarsi a due compagni come Iaio e Fausto". Ivo: "Succede che in Italia lo sdegno per l'assassinio dei due compagni è stato davvero nazionale. E' la prima volta che un centro sociale, e non un partito o un'organizzazione, riesca a mobilitare e a fare controinformazione sul risvolto politico di omicidio. Le Br ne hanno tenuto conto". In piazza, però, sono venuti anche tanti comunisti... Risponde Paolo: "Un fatto emotivo, ma con un preciso risvolto politico. Il Pci si vuole mostrare garante del controllo delle masse, il giorno dei funerali non c'è riuscito. Quest'occasione le Br non potevano farsela scappare". Paolo un accenno delle Br a Fausto e Iaio se l'aspettava: "Dopo il fatto di Moro si sono isolati moltissimo dal Movimento . Così non era mai successo. Anche le frange più estreme e dure dell'Autonomia hanno dato il loro giudizio negativo". E allora? Spiega Ivo: "Per i brigatisti l'isolamento è pericolosissimo. Di qui l'esigenza di tentare di riallacciarsi con un movimento che li sta rinnegando". A questa frase Rita si mette a pensare, sembra estranearsi, poi dice: "I terroristi vogliono la confusione. Fare il nome di Fausto e Iaio nel loro comunicato può anche voler dire il tentativo di mettere nello stesso calderone i brigatisti, gli studenti, gli operai incazzati". Ma sono soltanto ipotesi e i giovani del Leoncavallo lo sanno benissimo. Rimane il fatto che le Br hanno scritto quello slogan su Fausto e Iaio. E una cosa di questo genere non era mai successa. Paura? "No", rispondono, "il Leoncavallo è un centro sociale aperto a tutti, vi vengono anche i comunisti e quelli del Consiglio di Zona. Il terrorismo, la strategia della tensione come Leoncavallo non ci dovrebbe toccare direttamente". Fatta quest'affermazione Paolo ha uno scatto: "Ho detto una fesseria. La strategia della tensione ci ha toccati da vicino con l'omicidio di Iaio e Fausto". Qualcuno ha in mano Lotta Continua di domenica. C'è scritto (e loro lo hanno sottolineato) che la frase del comunicato Br che parla di Jannucci e Tinelli "è un riconoscimento allucinante e sordido. Come amici di Iaio e Fausto glielo restituiamo: non gradito".

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