Da La Repubblica del 23/10/2004
Nei file del computer di Banelli le abitudini di Ciampi: "Nei week end va a Santa Severa"
Le Br cercavano armi all´estero da terroristi francesi e spagnoli
Tra i politici schedati anche Prodi, D´Alema e Casini
L´incarico di comprare fucili e mitra sarebbe stato affidato all´ex compagno della Lioce
Il testo sul leader dell´Ulivo è del 1996. Indicato uno dei bar da lui frequentati
di Claudia Fusani
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ROMA - Le nuove Br hanno trattato l´acquisto di armi e munizioni con alcuni esponenti di organizzazioni eversive francesi, corse e spagnole. La scoperta arriva setacciando i 1100 file estratti dal computer di Cinzia Banelli. E apre nuovi scenari per gli investigatori: finora, nelle indagini, non c´erano mai state evidenze che le Br potessero avere contatti all´estero. Intanto è stato completato l´esame del file di 160 pagine che risale al 1996 ed è estratto dal computer di Roberto Morandi, in cui sono contenute le schedature di 291 politici e sindacalisti. Le schede riguardano anche il presidente della Ue Romano Prodi, il presidente della Camera Pier Ferdinando Casini, il premier Berlusconi, il presidente dei Ds Massimo D´Alema.
La trattativa sulle armi è contenuta nel file XMU0102 del gennaio 2002, tre mesi prima l´omicidio di Marco Biagi. C´è il resoconto di un complicato incontro che ha per protagonisti quattro persone: «1^ intermediario: colui con cui c´è l´incontro prefissato; 2^ intermediario, colui a cui il primo intermediario ha avanzato le sue richieste; interlocutore, colui a cui il 2^ intermediario avanza le richieste; Incaricato: colui che si reca ad incontri, trattative etc. al posto di Mu». Nella follia maniacale dei brigatisti di scrivere tutto e di renderlo incomprensibile, il documento racconta comunque di una trattativa piuttosto avanzata di acquisto di armi.
Il contatto nell´organizzazione è Mu, sigla che Cinzia Banelli attribuisce a Luigi Fuccini, l´ex militante pisano degli Ncc ed ex compagno di Nadia Lioce indagato per banda armata. Gli altri tre, i due intermediari e l´interlocutore, sarebbero militanti di organizzazioni eversive straniere, corse e basche. Il documento è lungo due pagine e mezzo. Una prima parte è dedicata alle contromisure da adottare per garantire la sicurezza durante gli appuntamenti. Dettagliato l´elenco dei «materiali richiesti, per tipo e senza preferenze di marca: un fucile a pompa; un mitra tipo kalashnikov e un fal; un lanciagranate tipo rpg oppure due tubi; cinque chili di esplosivo tipo plastico; munizioni calibro 38, 765, 9 corto e 9 parabellum». Previste anche alcune variabili: «Se c´è offerta di armi corte, sì per un massimo di due se ben munizionate. Se non c´è disponibilità di plastico, va bene il tritolo, dieci chili se economico». Precise anche le indicazioni sulla spesa che «non può essere superiore a 13.000 euro/25 milioni di lire». «Se venisse richiesto scambio non con denaro, va presa in esame la richiesta e verrà fatto ad incontro diretto». E´ prevista anche una collaborazione di tipo politico con la controparte, è sufficiente «una dichiarazione spontanea d´intenzione a dare un contributo stabile al rilancio dell´opzione rivoluzionaria nel nostro paese». Cosa è successo di questi contatti? Di sicuro, nei file si parla della necessità di «allargare il fronte antimperialista». Trovato anche un dettagliato elenco di «possibili obiettivi Nato» e di «strutture militari».
Su questo e sugli altri file che riguardano il compagno Mu (una cinquantina), Cinzia Banelli è stata interrogata due giorni fa dai pm romani Saviotti e Amelio e dalla Digos di Roma. Nello stesso interrogatorio la pentita ha spiegato con molta determinazione la natura delle schedature di uomini politici e sindacalisti. «Le uniche vere inchieste hanno riguardato Biagi e D´Antona, tutto il resto appartiene all´ordinario lavoro preparatorio e di aggiornamento dell´archivio dell´organizzazione». Le Br insomma, avevano necessità di "rinfrescare" i dati in loro possesso sui protagonisti della vita politica ed economica nazionale usando il manuale Who´s who, il motore di ricerca Google e la lettura dei quotidiani. La scheda di Prodi, ad esempio: «Prodi Romano: Iri´94. Leader dell´Ulivo la coalizione di centrosinistra in competizione elettorale con il Polo delle Libertà. Ex presidente e privatizzatore dell´Iri, dopo averla ristrutturata. Professore a Bologna. 24/12/´95 dal Corriere della Sera. Residenza in Bologna via Gerusalemme, frequenta un bar dell´antica corte Isolani». Al premier sono dedicate tre sole righe e alcuni ritagli di giornale sulle sue visite, ad esempio in Sardegna. Del presidente Ciampi, oltre alla nota sull´abitazione nel quartiere Trieste, si annota che «il suo ufficio al Tesoro è al primo piano e affaccia su via Volturno» e che «il venerdì pomeriggio va spesso a S. Severa con moglie, figli e tre nipotini».
La trattativa sulle armi è contenuta nel file XMU0102 del gennaio 2002, tre mesi prima l´omicidio di Marco Biagi. C´è il resoconto di un complicato incontro che ha per protagonisti quattro persone: «1^ intermediario: colui con cui c´è l´incontro prefissato; 2^ intermediario, colui a cui il primo intermediario ha avanzato le sue richieste; interlocutore, colui a cui il 2^ intermediario avanza le richieste; Incaricato: colui che si reca ad incontri, trattative etc. al posto di Mu». Nella follia maniacale dei brigatisti di scrivere tutto e di renderlo incomprensibile, il documento racconta comunque di una trattativa piuttosto avanzata di acquisto di armi.
Il contatto nell´organizzazione è Mu, sigla che Cinzia Banelli attribuisce a Luigi Fuccini, l´ex militante pisano degli Ncc ed ex compagno di Nadia Lioce indagato per banda armata. Gli altri tre, i due intermediari e l´interlocutore, sarebbero militanti di organizzazioni eversive straniere, corse e basche. Il documento è lungo due pagine e mezzo. Una prima parte è dedicata alle contromisure da adottare per garantire la sicurezza durante gli appuntamenti. Dettagliato l´elenco dei «materiali richiesti, per tipo e senza preferenze di marca: un fucile a pompa; un mitra tipo kalashnikov e un fal; un lanciagranate tipo rpg oppure due tubi; cinque chili di esplosivo tipo plastico; munizioni calibro 38, 765, 9 corto e 9 parabellum». Previste anche alcune variabili: «Se c´è offerta di armi corte, sì per un massimo di due se ben munizionate. Se non c´è disponibilità di plastico, va bene il tritolo, dieci chili se economico». Precise anche le indicazioni sulla spesa che «non può essere superiore a 13.000 euro/25 milioni di lire». «Se venisse richiesto scambio non con denaro, va presa in esame la richiesta e verrà fatto ad incontro diretto». E´ prevista anche una collaborazione di tipo politico con la controparte, è sufficiente «una dichiarazione spontanea d´intenzione a dare un contributo stabile al rilancio dell´opzione rivoluzionaria nel nostro paese». Cosa è successo di questi contatti? Di sicuro, nei file si parla della necessità di «allargare il fronte antimperialista». Trovato anche un dettagliato elenco di «possibili obiettivi Nato» e di «strutture militari».
Su questo e sugli altri file che riguardano il compagno Mu (una cinquantina), Cinzia Banelli è stata interrogata due giorni fa dai pm romani Saviotti e Amelio e dalla Digos di Roma. Nello stesso interrogatorio la pentita ha spiegato con molta determinazione la natura delle schedature di uomini politici e sindacalisti. «Le uniche vere inchieste hanno riguardato Biagi e D´Antona, tutto il resto appartiene all´ordinario lavoro preparatorio e di aggiornamento dell´archivio dell´organizzazione». Le Br insomma, avevano necessità di "rinfrescare" i dati in loro possesso sui protagonisti della vita politica ed economica nazionale usando il manuale Who´s who, il motore di ricerca Google e la lettura dei quotidiani. La scheda di Prodi, ad esempio: «Prodi Romano: Iri´94. Leader dell´Ulivo la coalizione di centrosinistra in competizione elettorale con il Polo delle Libertà. Ex presidente e privatizzatore dell´Iri, dopo averla ristrutturata. Professore a Bologna. 24/12/´95 dal Corriere della Sera. Residenza in Bologna via Gerusalemme, frequenta un bar dell´antica corte Isolani». Al premier sono dedicate tre sole righe e alcuni ritagli di giornale sulle sue visite, ad esempio in Sardegna. Del presidente Ciampi, oltre alla nota sull´abitazione nel quartiere Trieste, si annota che «il suo ufficio al Tesoro è al primo piano e affaccia su via Volturno» e che «il venerdì pomeriggio va spesso a S. Severa con moglie, figli e tre nipotini».
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