Da La Repubblica del 14/01/2005
Creato dopo l'11 settembre, il programma si rivela un fallimento. Andrà buttato e riscritto. Era costato 170 milioni di dollari
Fbi, finisce nella spazzatura il nuovo software antiterrorismo
di AA.VV.
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Approfondimenti / DOSSIER
L'omicidio di Danny Casolaro di Roberto Bortone Il corpo del giornalista Danny Casolaro fu trovato disteso sul pavimento di un motel in West Virginia nel pomeriggio del 10 agosto 1991. Su entrambi i polsi presentava sette tagli molto profondi. Casolaro stava lavorando ad un libro, provvisoriamente intitolato "The Octopus", nel quale aveva accuratamente riportato i misfatti del Dipartimento di Giustizia sotto l'amministrazione Regan. Il manoscritto, o meglio l'unico manoscritto di quel libro è sparito. Al suo posto, vicino al corpo, è stato trovato un biglietto che motivava il suo gesto. A distanza di quindici anni da quel tragico "suicidio", vogliamo qui ripercorrere le tappe dell'inchiesta coraggiosamente portata avanti da Casolaro. |
WASHINGTON - Un sofisticato e costosissimo software antiterrorismo ordinato dall'Fbi dopo l'11 settembre si è rivelato totalmente inadeguato: la polizia federale statunitense si vedrà probabilmente costretta a sostituirlo, perdendo i 170 milioni di dollari (circa 130 milioni di euro) investiti per la sua realizzazione.
Nelle intenzioni dell'Fbi, il software avrebbe dovuto permettere agli agenti di condividere informazioni in tempo reale, risolvendo così una delle principali criticità emerse durante gli attacchi alle Torri Gemelle di New York. Il "Virtual Case File", questo il nome del programma, si è invece rivelato antiquato e insoddisfacente.
A quanto pare, gli agenti si sono presto accorti che solo una piccola parte del software faceva il suo dovere. Per non perdere tutti i soldi investiti, l'Fbi tenterà di salvare almeno le parti buone del programma, sostituendo il resto. Ma secondo molti ci sarà bisogno di un sistema completamente nuovo.
Il direttore dell'Fbi, Robert Mueller, si è detto "frustrato" per l'accaduto. Questo è solo l'ultimo di una serie di intoppi incontrati dall'agenzia nel suo tentativo di oliare i suoi meccanismi, apparsi arrugginiti di fronte agli attentati terroristici del 2001. Mueller ha spiegato che il problema deriva principalmente dal fatto che si stanno tentando di aggiustare troppe cose, tutte insieme. "E' come cambiare una gomma mentre la macchina va a 100 all'ora", ha detto. D'ora in avanti, ha aggiunto, gli aggiustamenti verranno fatti per gradi.
L'Fbi aveva deciso di rivedere il sistema di condivisione delle informazioni nell'agenzia dopo aver scoperto l'esistenza di un documento interno che, fin da luglio 2001, segnalava la presenza negli Stati Uniti di terroristi pronti a sferrare un attacco su vasta scala dirottando aerei civili. Il rapporto era stato inviato al quartier generale dei federali, ma era stato notato solo dopo gli attacchi.
Nelle intenzioni dell'Fbi, il software avrebbe dovuto permettere agli agenti di condividere informazioni in tempo reale, risolvendo così una delle principali criticità emerse durante gli attacchi alle Torri Gemelle di New York. Il "Virtual Case File", questo il nome del programma, si è invece rivelato antiquato e insoddisfacente.
A quanto pare, gli agenti si sono presto accorti che solo una piccola parte del software faceva il suo dovere. Per non perdere tutti i soldi investiti, l'Fbi tenterà di salvare almeno le parti buone del programma, sostituendo il resto. Ma secondo molti ci sarà bisogno di un sistema completamente nuovo.
Il direttore dell'Fbi, Robert Mueller, si è detto "frustrato" per l'accaduto. Questo è solo l'ultimo di una serie di intoppi incontrati dall'agenzia nel suo tentativo di oliare i suoi meccanismi, apparsi arrugginiti di fronte agli attentati terroristici del 2001. Mueller ha spiegato che il problema deriva principalmente dal fatto che si stanno tentando di aggiustare troppe cose, tutte insieme. "E' come cambiare una gomma mentre la macchina va a 100 all'ora", ha detto. D'ora in avanti, ha aggiunto, gli aggiustamenti verranno fatti per gradi.
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