Da Il Resto del Carlino del 10/03/2003

Intanto, spuntano nuovi volantini degli Nta

Telefonate 'fantasma', tabulati al setaccio

CIAMPI: "Il terrorismo sarà sconfitto"

di AA.VV.

Roma - La ricerca della provenienza delle telefonate di minacce ricevute da Marco Biagi; il ritrovamento di alcuni volantini firmati Nuclei Territoriali Antimperialisti (NTA) a Pordenone e a Udine; ed ancora, il chiarimento di alcuni importanti particolari per le indagini legati alla figura di Mario Galesi, il brigatista morto nello scontro a fuoco sul treno che forse domani, ma più probabilmente mercoledì, sarà inumato nel cimitero di Trespignano, sulle colline di Firenze: proseguono su questi fronti le indagini sul terrorismo, che mostrano punti di contatto tra la morte di Marco Biagi e la cattura della brigatista Desdemona Lioce.

LE TELEFONATE: non è stata rintracciata la provenienza, ma la ricerca delle tre telefonate di minacce che Marco Biagi denunciò di aver ricevuto tra luglio e ottobre 2001, e di cui non si hanno riscontri, continua tra le comunicazioni fatte, via telefono, nei giorni in cui Biagi disse d' avere ricevuto le minacce. Ricerca difficile, visto che sono 120 milioni le chiamate che in un giorno passano dalla Telecom. Nell' inchiesta dei Pm di Bologna, Antonello Gustapane e Giovanni Spinosa, che indagano sulle minacce e sulla mancata scorta al docente, c'erano sei telefonate; solo di tre è stata trovata traccia. L' inchiesta bolognese ha però scoperto che i tabulati che furono consegnati alla Procura dalla Telecom non erano completi, per un problema tecnico. I due Pm hanno insistito per avere l'elenco completo e così hanno appreso che esistono due archivi non informatizzati, che raccolgono il traffico giornaliero. È proprio da questa massa enorme di chiamate che è cominciata la nuova ricerca degli investigatori che offre ulteriori possibilitàdi trovare qualche altra traccia. Se, per ipotesi, le tre telefonate mancanti fossero state fatte da Bologna con una scheda prepagata estera, sarebbe praticamente impossibile riuscire a individuarle.

I VOLANTINI NTA: Alcuni volantini dei Nuclei Territoriali Antimperialisti sono stati trovati oggi a Pordenone e a Udine.
I primi, chiusi in una busta bianca, sono stati trovati da agenti della Digos in una cabina telefonica in via Montereale, dopo una telefonata giunta alla redazione dell' Ansa di Mestre.
Una persona, dalla voce molto confusa e che diceva di parlare a nome degli NTA, ha affermato:«onoriamo la morte del compagno Mario» ed ha annunciato la presenza dei documenti a Pordenone.
In essi gli NTA fanno un'analisi politica della situazione attuale. Successivamente altri due volantini sono stati trovati a Udine in due diverse cabine telefoniche, all'incrocio di viale Venezia e via Birago e nelle vicinanze di piazzale Cella.
Entrambi di una pagina, hanno al centro la stella a cinque punte con la sigla NTA; il loro contenuto, al vaglio del Pm, Paolo Fabbro, fa riferimento in generale alla lotta contro l'imperialismo americano e in particolare alla sparatoria sul treno nella quale è rimasto ucciso il brigatista Mario Galesi.
I volantini di Udine sono stati trovati mentre era in corso una manifestazione della Casa delle Libertà per la presentazione della candidatura della Cdl alla regione Friuli-Venezia-Giulia, alla presenza del premier, Berlusconi, e degli altri leader della Casa delle libertà, Fini, Bossi e Follini.

IL VOLTO RIPRESO ALLA STAZIONE DI BOLOGNA: si è avuta conferma che, seppure molto somigliante al brigatista morto, non è quello di Mario Galesi il volto ripreso dall'impianto a circuito chiuso della stazione di Bologna il 19 marzo, giorno dell'omicidio di Marco Biagi. Lo escludono i primi risultati delle comparazioni antropometriche che ora proseguono con immagini di altre persone ritratte dalle telecamere e ritenute sospette.
DNA: quello ricavato dai mozziconi di sigarette trovati sulle scene dei delitti di Massimo D'Antona e Marco Biagi non corrisponde a quello di Galesi.

LA SALMA DEL BR UCCISO: dopo le polemiche dei giorni scorsi e l' intervento della famiglia di Desdemona Nadia Lioce sembra chiarirsi definitivamente la vicenda legata alla sepoltura di Mario Galesi. Mercoledì la salma dovrebbe essere inumata nel cimitero di Trespignano, sulle colline di Firenze. Un carro funebre dell' Humanitas, una società di mutuo soccorso, raggiungerà l'obitorio della Misericordia di Arezzo, dove fino ad oggi è rimasta la bara del br ucciso,e l'accompagnerà a Firenze. Il sepolcro sarà indicato da una croce con il nome e le date di nascita e morte di Galesi. È stata la famiglia Lioce ad ottenere le autorizzazioni necessarie per dare sepoltura al cadavere dell'uomo, tramite l'avvocato Attilio Baccioli, il legale della brigatista, che questa mattina ha ottenuto il nulla osta dal vicesindaco di Arezzo. Per gli otto giorni di permanenza alla Misericordia la salma non aveva ricevuto visite, ad eccezione di due uomini che, per non essere identificati, si sono subito allontanati.

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