Da Tibereide del 13/04/2003

Chi vuole la morte dei Gladiatori?

Un attentato incendiario all'automobile dell'ex gladiatore "Franz"

di Maria Lina Veca

Uno strano attentato si è verificato ad Oristano il 27 marzo: la notizia è passata quasi sotto silenzio, un trafiletto è comparso su "La Nuova Sardegna" del 28 marzo. L'attentato ha distrutto l'automobile di un ex esponente della "Gladio delle Centurie", l'agente "Franz", nome in codice, al secolo Pier Francesco Canceddu. Franz fu inviato come civile in vari Paesi appartenenti al blocco sovietico, in particolare in Cecoslovacchia, per indagare sui presunti addestramenti delle B.R. che si sarebbero svolti in quel Paese e riferì all'epoca di una "versione tedesca" sul covo di Via Gradoli. Come Nino Arconte, altro "gladiatore", anche Franz potrebbe rivelare forse qualche particolare di non poco conto sulla vicenda Moro. Vicenda che, nell'anniversario del 16 marzo, è stata al centro di numerose trasmissioni televisive, soprattutto con riferimento all'esistenza di possibili "preavvisi" del rapimento di cui sarebbero venuti a conoscenza i nostri servizi segreti. Ricordiamo che, nel corso di una recente trasmissione Primo piano di Rai3, il Presidente Cossiga e' intervenuto con il consueto sense of humour sostenendo che il documento “a distruzione immediata” prodotto dal “gladiatore Arconte”- documento che lascia intravedere la possibilità di una “premeditata” conoscenza da parte delle nostre strutture “Stay Behind” del rapimento del Presidente D.C. Aldo Moro 14 giorni prima dell'avvenimento- potrebbe essere un falso, anzi, probabilmente, secondo Cossiga, “e' un falso, però prodotto da falsificatori molto abili.” Ricordiamo che il documento e' incluso nel libro di Arconte, pubblicato recentemente negli Stati Uniti.
Falco Accame, ex Presidente della Commissione Difesa, in una nota recentemente diramata dall'ANSA, ribadisce che: "Moro e la sua scorta si potevano salvare" e aggiunge "ci sono "nuovi documenti" che pongono sotto nuova luce la questione del rapimento del Presidente della DC".
In quel documento (numero di repertorio 122627- autenticato dal notaio Pietro Angozzi di Oristano) si legge che "il 2 marzo 1978 - e cioè 14 giorni prima del rapimento dell'On. Moro e dell'uccisione della sua scorta - la X Divisione "S.B." (Stay Behind) della direzione del personale del Ministero della Marina, a firma del capitano di vascello, capo della divisione stessa, inviava l'agente G71 appartenente alla Gladio "Stay Behind" (partito da La Spezia il 6 marzo sulla motonave Jumbo M) a Beiruth, per consegnare documenti all'agente G 129, ivi dislocato, dipendente dal capocentro, Colonnello Stefano Giovannone, affinché prendesse contatti con i movimenti di liberazione nel vicino Oriente, perché questi intervenissero sulle Brigate Rosse, ai fini della liberazione di Moro".
Falco Accame sottolinea anche che il nome del "gladiatore" G-71, Antonino Arconte, non figura nella lista dei 622 resa nota in Parlamento, lista risultata, comunque, "del tutto inattendibile".
Dell'esistenza del documento, è stato informato da Falco Accame il Procuratore Militare della Repubblica, Antonino Intelisano.
Accame avverte che esistono alcuni elementi inquietanti, soprattutto in relazione alla "Gladio Militare", "la "Gladio delle Centurie", che operava all'estero con compiti interventistici (addestramento forze guerrigliere di liberazione) simili a quelli della CIA. Mentre la Gladio civile (quella dei cosiddetti 622) - sostiene Accame - è venuta alla luce dopo 50 anni ed ora viene riabilitata, nulla è emerso circa la Gladio Militare" e aggiunge "Resta anche da spiegare come, con molti giorni di anticipo rispetto alla operazione di rapimento dell'On. Moro venisse inviato a Beiruth un ufficiale italiano per una presa di contatti con movimenti medio-orientali per la liberazione dell'On. Moro. Ma questo aspetto, ovviamente, esula dal lato strettamente "militare" della vicenda".
Dice "il gladiatore" Arconte: "Ho già risposto ai Carabinieri del nucleo anti-eversione, (il 23 Novembre 2000), inviati dal PM Ionta di Roma, alle domande che interessano quell'inchiesta sulla strage Moro …Ma la chiuderanno mai?Vogliono davvero la verità? …Ma, allora, perché non la trovano?
Accame replica fermamente alle considerazioni del Senatore Cossiga, in una lettera, nella quale, tra l'altro, contesta:”...tu hai giustamente fatto osservare quella che a prima vista può sembrare una anomalia nell'ordine Giovannone/Arafat…l'anomalia che tu hai fatto notare non e' peraltro qualcosa di inconsueto in quanto i servizi di sicurezza operano spesso attraverso sedi di comodo…c'e' comunque da chiarire se il messaggio e' veramente autentico, chi abbia emanato l'ordine e con quale legittimità” .
Falco Accame, ex presidente della Commissione Difesa, ha anche chiesto, fin dal luglio 2002, alla Commissione Mitrotkin di ascoltare Franz, soprattutto in relazione alla sua attività in Cecoslovacchia e in altri Paesi dell'ex Patto di Varsavia. "Il Senatore Andreotti - dice Accame - il 9 maggio 2002 presentò una interrogazione parlamentare sulla questione della Gladio delle Centurie, interrogazione finora rimasta senza risposta. Occorre che il Ministero dell'Interno garantisca misure di sicurezza per tutelare Franz, possibile testimone di vicende rilevanti".

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