Da La Repubblica del 04/05/2005
Confermato il giudizio d´appello sulla bomba alla Bna di Milano, che fece 17 vittime e 84 feriti
Piazza Fontana, tutti assolti "I parenti paghino le spese"
Ultimo atto in Cassazione, strage senza colpevoli
di Elsa Vinci
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ROMA - Bombe senza verità. La strage di piazza Fontana resta senza colpevoli. La seconda sezione della corte di Cassazione, presidente Francesco Morelli, ha respinto i ricorsi della procura generale di Milano e delle parti civili e ha definitivamente confermato le assoluzioni di Delfo Zorzi, Carlo Maria Maggi e Giancarlo Rognoni. Annullata la condanna a un anno per favoreggiamento di Stefano Tringali. Saranno le famiglie delle vittime e le altre parti civili a pagare le spese processuali. «Al danno si aggiunge l´inevitabile beffa», commenta il professor Franco Coppi, che ha rappresentato i parenti dei 17 morti di quel 12 dicembre 1969, data con cui magistrati e storici fanno iniziare la strategia del terrore della destra eversiva in Italia. Zorzi è soddisfatto così e non chiederà un euro.
«I familiari sono nauseati e anche io sono molto stanco. Avevamo presentato altri documenti, riscontri alle prove contro gli stragisti ma la Cassazione non li ha voluti leggere», dice Federico Sinicato che in tutti i gradi di giudizio ha seguito i familiari delle vittime. Con amarezza si rassegna «a un altro pezzo di storia coperto dal mistero».
La bomba esplose alle 16,25 nella sede della Banca nazionale dell´agricoltura a Milano. Fu uno sterminio, morti su morti e ottantaquattro feriti. Dopo undici processi, quattro giudizi di Cassazione e in ultimo una camera di consiglio di otto ore, la strage di piazza Fontana non ha risposte. Zorzi, Maggi e Rognoni, che in primo grado erano stati condannati all´ergastolo, sono usciti indenni. Ed è con un verdetto di poche righe che la Suprema Corte ha chiuso definitivamente una delle vicende giudiziarie più controverse della storia d´Italia. Ecco il dispositivo: la seconda sezione penale «annulla senza rinvio la sentenza impugnata nei confronti di Tringali Stefano perché il reato è estinto per prescrizione. Rigetta il ricorso del procuratore generale e i ricorsi delle parti civili: Presidenza del consiglio dei ministri, ministero dell´Interno, Provincia e Comune di Milano, provincia di Lodi, nonché di tutte le altre parti civili (i familiari delle vittime, ndr). Condanna tutte le predette parti civili ricorrenti in solido al pagamento delle spese processuali».
Delfo Zorzi ha accolto la sentenza con «entusiasmo» nella sua casa in Giappone dove è rifugiato. «Si è commosso», racconta l´avvocato Antonio Franchini. Zorzi progetta di rientrare presto in Italia. C´è soltanto un piccolo dettaglio da sistemare: la Cassazione il 19 aprile scorso ha confermato la richiesta d´arresto per la strage di piazza della Loggia a Brescia nel 1974. Ma i suoi legali sono ottimisti. Maggi ha brindato: «Nonostante le accuse infamanti e una persecuzione durata anni». Si equipara alle vittime della strage: «Non mi sento per niente risarcito da questa tardiva assoluzione».
Le motivazioni arriveranno fra un mese circa. «E´ la decisione di una Corte di legittimità che ha agito secondo diritto: ed è l´ultima parola su Piazza Fontana, a meno che non emergano altre prove, cosa che mi pare difficile», commenta il sostituto procuratore generale della Cassazione, Enrico Delehaye. Per il sostituto procuratore generale di Milano, Laura Bertolè Viale, che in corte d´assise d´appello aveva chiesto l´ergastolo e poi ha fatto ricorso contro le assoluzioni, «gli elementi per ritenere responsabili gli imputati erano più che sufficienti».
Non si è fatto attendere il commento degli anarchici che parlano di «cronaca di una ingiustizia annunciata». Dice Mauro Decortes, portavoce del Circolo Anarchico Ponte della Ghisolfa Milano, che è stato amico di Pietro Valpreda: «Come anarchici non possiamo che ribadire che la strage di Piazza Fontana resta una strage di Stato. Così come ribadiamo l´innocenza di Valpreda e il fatto che Pinelli fu assassinato». Il gip di Milano, Guido Salvini, che da giudice istruttore seguì le più importanti inchieste sull´eversione di estrema destra, resta dell´idea che gli attentati furono opera dei gruppi di Ordine Nuovo. Dario Fo, premio Nobel per la letteratura e autore di testi teatrali dedicati alla strage di Piazza Fontana e alla morte dell´anarchico Giuseppe Pinelli, insiste: «Non va dimenticato che dietro quella bomba c´era la cosiddetta strategia della tensione. Ancora una volta si proteggono i poteri occulti. La Cassazione ha sotterrato definitivamente la verità».
«I familiari sono nauseati e anche io sono molto stanco. Avevamo presentato altri documenti, riscontri alle prove contro gli stragisti ma la Cassazione non li ha voluti leggere», dice Federico Sinicato che in tutti i gradi di giudizio ha seguito i familiari delle vittime. Con amarezza si rassegna «a un altro pezzo di storia coperto dal mistero».
La bomba esplose alle 16,25 nella sede della Banca nazionale dell´agricoltura a Milano. Fu uno sterminio, morti su morti e ottantaquattro feriti. Dopo undici processi, quattro giudizi di Cassazione e in ultimo una camera di consiglio di otto ore, la strage di piazza Fontana non ha risposte. Zorzi, Maggi e Rognoni, che in primo grado erano stati condannati all´ergastolo, sono usciti indenni. Ed è con un verdetto di poche righe che la Suprema Corte ha chiuso definitivamente una delle vicende giudiziarie più controverse della storia d´Italia. Ecco il dispositivo: la seconda sezione penale «annulla senza rinvio la sentenza impugnata nei confronti di Tringali Stefano perché il reato è estinto per prescrizione. Rigetta il ricorso del procuratore generale e i ricorsi delle parti civili: Presidenza del consiglio dei ministri, ministero dell´Interno, Provincia e Comune di Milano, provincia di Lodi, nonché di tutte le altre parti civili (i familiari delle vittime, ndr). Condanna tutte le predette parti civili ricorrenti in solido al pagamento delle spese processuali».
Delfo Zorzi ha accolto la sentenza con «entusiasmo» nella sua casa in Giappone dove è rifugiato. «Si è commosso», racconta l´avvocato Antonio Franchini. Zorzi progetta di rientrare presto in Italia. C´è soltanto un piccolo dettaglio da sistemare: la Cassazione il 19 aprile scorso ha confermato la richiesta d´arresto per la strage di piazza della Loggia a Brescia nel 1974. Ma i suoi legali sono ottimisti. Maggi ha brindato: «Nonostante le accuse infamanti e una persecuzione durata anni». Si equipara alle vittime della strage: «Non mi sento per niente risarcito da questa tardiva assoluzione».
Le motivazioni arriveranno fra un mese circa. «E´ la decisione di una Corte di legittimità che ha agito secondo diritto: ed è l´ultima parola su Piazza Fontana, a meno che non emergano altre prove, cosa che mi pare difficile», commenta il sostituto procuratore generale della Cassazione, Enrico Delehaye. Per il sostituto procuratore generale di Milano, Laura Bertolè Viale, che in corte d´assise d´appello aveva chiesto l´ergastolo e poi ha fatto ricorso contro le assoluzioni, «gli elementi per ritenere responsabili gli imputati erano più che sufficienti».
Non si è fatto attendere il commento degli anarchici che parlano di «cronaca di una ingiustizia annunciata». Dice Mauro Decortes, portavoce del Circolo Anarchico Ponte della Ghisolfa Milano, che è stato amico di Pietro Valpreda: «Come anarchici non possiamo che ribadire che la strage di Piazza Fontana resta una strage di Stato. Così come ribadiamo l´innocenza di Valpreda e il fatto che Pinelli fu assassinato». Il gip di Milano, Guido Salvini, che da giudice istruttore seguì le più importanti inchieste sull´eversione di estrema destra, resta dell´idea che gli attentati furono opera dei gruppi di Ordine Nuovo. Dario Fo, premio Nobel per la letteratura e autore di testi teatrali dedicati alla strage di Piazza Fontana e alla morte dell´anarchico Giuseppe Pinelli, insiste: «Non va dimenticato che dietro quella bomba c´era la cosiddetta strategia della tensione. Ancora una volta si proteggono i poteri occulti. La Cassazione ha sotterrato definitivamente la verità».
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