Da Corriere della Sera del 06/10/2005

Si dovrà scoprire la verità sulla morte del banchiere a Londra nel 1982

Processo Calvi: udienza e primo rinvio

E' cominciato il processo sulla morte del presidente del Banco Ambrosiano: a giudizio Carboni Calò, Diotallevi, Vittor e altri

di AA.VV.

ROMA - Forse dopo ventanni si potrà dire la parola fine su uno dei tanti misteri d'Italia. Prima udienza e subito un rinvio, per questioni procedurali, nel processo per la morte di Roberto Calvi, l'ex presidente del Banco Ambrosiano trovato impiccato sotto il Ponte dei Frati Neri, a Londra, il 18 giugno 1982. Davanti alla Seconda corte d'assise di Roma, presieduta da Mario D'Andria, sono imputati per concorso in omicidio l'ex cassiere della mafia Pippo Calò, l'uomo d'affari Flavio Carboni, la sua ex compagna Manuela Kleinszig, l'ex boss della Banda della Magliana, Ernesto Diotallevi e l'ex contrabbandiere Silvano Vittor. Il processo durerà a lungo. I Pm Luca Tescaroli e Maria Monteleone hanno depositato una lista di testi comprendente 177 nominativi.
IL PROCESSO - Il rinvio dell'udienza (la prossima è in programma il 23 novembre) è scaturito da un'eccezione preliminare presentata dal difensore di Vittor, avvocato Luigi Greco, il quale ha lamentato la mancanza dei termini di comparizione per il suo assistito, rinviato a giudizio la settimana scorsa e la cui posizione è stata riunificata a quella degli altri quattro imputati. La corte ha già stilato un primo calendario di udienze: oltre a quella del 23 novembre, il dibattimento si terrà nei giorni 30 novembre; 1, 2, 14 e 16 dicembre; 10, 11, 17, 18, 24 e 25 gennaio 2006. Degli imputati solo Flavio Carboni era presente in aula, mentre Pippo Calò era collegato in videoconferenza dal carcere di Ascoli Piceno. La corte ha dichiarato la contumacia per Diotallevi, Kleinszig e Vittor.
LA STORIA - La vicenda Calvi approda quindi in un'aula di giustizia ad oltre 23 anni dai fatti. Bollato per molto tempo come un suicidio, il caso del banchiere milanese tornò d'attualità quando alcune perizie conclusero che si era trattato di un omicidio. Secondo i rappresentanti dell'accusa, dietro la morte di Calvi ci sarebbe una serie di intrecci torbidi: la cattiva amministrazione del denaro di Cosa Nostra, affidato al banchiere, il pericolo di rivelazione sui segreti del riciclaggio attraverso il Banco Ambrosiano, e la volontà dei mandanti di acquisire maggior peso negoziale nei confronti di coloro che erano in rapporti con lo stesso Calvi: massoneria, P2, Ior, l'Istituto delle opere religiose (in pratica la banca Vaticana) referenti politici e istituzionali, enti pubblici nazionali. Sulla vicenda Calvi c'è a Roma un altro fascicolo processuale tuttora oggetto di accertamenti da parte della Procura: un'indagine stralcio, cioè, sui mandanti dell' omicidio, che vede indagate una decina di persone. Tra queste, l'ex Maestro Venerabile della loggia massonica P2 Licio Gelli.

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