Da Corriere della Sera del 28/05/2005
Originale su http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2005/05_Maggio/28/tienanmen....
«Prima di protestare per i crimini giapponesi, il governo riconosca i propri»
«Vogliamo le scuse dal regime comunista»
Lettera aperta delle Madri di Tienammen a una settimana dall'anniversario del massacro degli studenti in piazza
di AA.VV.
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PECHINO - A una settimana dal 16esimo anniversario del massacro dei giovani che manifestavano per la democrazia nella piazza Tiananmen di Pechino, un gruppo di 125 famigliari delle vittime ha pubblicato una lettera aperta rivolta al presidente cinese Hu Jintao, nella quale si sostiene che il regime comunista deve chiedere perdono davanti alla storia.
La lettera, firmata «le Madri di Tiananmen», afferma che non hanno senso le recenti proteste del governo cinese contro il Giappone per la sua troppo blanda ammissione delle atrocità perpetrate in Cina durante la seconda guerra mondiale, perchè il governo di Pechino non ha ancora chiesto perdono per le atrocità che esso stesso ha perpetrato, ed ha anzi passato sotto silenzio i crimini commessi contro il proprio popolo.
«Voi e i vostri predecessori - si legge nella lettera aperta - avete cancellato dai libri la memoria del massacro del 4 giugno, ed avete eliminato dalla storia questo spregevole accadimento. Ci siete riusciti benissimo, siete stati più bravi di quegli elementi della destra giapponese, che avevano tentato di cancellare dalla storia il massacro di Nanchino».
Il 4 giugno di 16 anni fa truppe dell'esercito nazionale, appoggiate dai carri armati, massacrarono i manifestanti inermi che da oltre un mese invocavano democrazia per le strade della capitale cinese. Non è mai stato precisato il bilancio di sangue di quel massacro nella piazza Tiananmen di Pechino: si parla di migliaia di uccisi.
«Oggi voi onorate Mao Zedong e Deng Xiaoping e altri, le cui mani sono lorde del sangue del popolo, e che hanno portato sciagure mai raccontate alla nostra nazione», si legge nel documento, che rimprovera anche altre colpe storiche del comunismo cinese, quali la rivoluzione culturale degli anni Sessanta; «Fino ad oggi non avete voluto chiedere pedono alle decine di milioni di vittime ed alle loro famiglie».
La lettera, firmata «le Madri di Tiananmen», afferma che non hanno senso le recenti proteste del governo cinese contro il Giappone per la sua troppo blanda ammissione delle atrocità perpetrate in Cina durante la seconda guerra mondiale, perchè il governo di Pechino non ha ancora chiesto perdono per le atrocità che esso stesso ha perpetrato, ed ha anzi passato sotto silenzio i crimini commessi contro il proprio popolo.
«Voi e i vostri predecessori - si legge nella lettera aperta - avete cancellato dai libri la memoria del massacro del 4 giugno, ed avete eliminato dalla storia questo spregevole accadimento. Ci siete riusciti benissimo, siete stati più bravi di quegli elementi della destra giapponese, che avevano tentato di cancellare dalla storia il massacro di Nanchino».
Il 4 giugno di 16 anni fa truppe dell'esercito nazionale, appoggiate dai carri armati, massacrarono i manifestanti inermi che da oltre un mese invocavano democrazia per le strade della capitale cinese. Non è mai stato precisato il bilancio di sangue di quel massacro nella piazza Tiananmen di Pechino: si parla di migliaia di uccisi.
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