Da L'Espresso del 01/12/2005
Teorema Mitrokhin
La Commissione che indaga sulla ex spia russa ora riapre l'inchiesta sull'attentato del 2 agosto 1980. E ricicla la vecchia ipotesi del terrorista Carlos
di Primo Di Nicola
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Anzitutto che Kram era un personaggio perfettamente conosciuto dalla polizia italiana, che già nel 1979, su segnalazione dei colleghi tedeschi (che lo indicano come esperto nella falsificazione di documenti e non di esplosivi; come appartenente alle Cellule rivoluzionarie e non al gruppo Carlos), inizia a monitorarlo con informative: rapporti acquisiti dagli inquirenti bolognesi all’inizio delle indagini sulla strage. Il 1° novembre ’79 la polizia tedesca chiede conferma agli italiani della presenza di Kram nel nostro Paese: sono stati informati che l’uomo frequenterebbe l’Università pr stranieri vicino Roma. Egli è sospettato di appartenere a gruppi terroristici. Il 9 novembre la Questura di Perugina comunica che dal 4 settembre ’79 Kram risulta iscritto all’Università per stranieri, al corso preparatorio di lingua italiana. Nel frattempo è sottoposto a “riservata sorveglianza”. L’11 dicembre la Digos informa il Ministero dell’Interno che il 27 novembre i suoi agenti hanno effettuato una perquisizione in casa di Kram dove è stato sequestrato un dattiloscritto sul “metodo seguito dalla polizia tedesca per gli interrogatori di indiziati di reato con il concorso di computers”. Il 26 febbraio ’80 il questore di Bologna comunica al Viminale che Kram ha alloggiato in un albergo cittadino, esibendo la carta d’identità nr. 7008331, ripartendo la mattina successiva per ignota destinazione. Durante la sua permanenza, comunque, “non ha dato luogo a rilievi”. Una marcatura strettissima quella della polizia italiana che il 22 aprile segnala Kram all’hotel Mozzanti di Verona e il 13 maggio all’hotel Lembo di Bologna dove ha alloggiato con tali Vincenzo Di Costanzo ed Eufemia Amato: i tre, si legge in una nota, sono comunque ripartiti la mattina seguente per ignota destinazione.

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