Da Corriere della Sera del 22/03/2006
ViviMilano
Targa a Pinelli, la vedova «sconcertata»
di . Redazione
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La vedova di Pinelli è sconcertata per la sostituzione «quasi clandestina» della lapide che ricorda il marito, in Piazza Fontana. «Sono profondamente indignata - ha dichiarato Licia Pinelli - per la decisione della Giunta, atta a sanare un'iniziativa quanto meno discutibile del Sindaco. Un'iniziativa, quasi clandestina, nel cuore della notte e in concomitanza con lo sciopero della stampa quotidiana. È sconcertante - dice ancora la vedova del ferroviere anarchico - la scelta del momento, alla vigilia delle elezioni e dopo i fatti dei giorni scorsi a Milano. Questa città non ha davvero bisogno che si acuiscano tensioni e conflitti». «La lapide, che era stata collocata, oltre trenta anni fa, dal Comitato Antifascista di Milano e dai molti amici di Pino rispecchiava convinzioni largamente diffuse nella città, come testimoniato dal grande numero di persone che, anche in questa occasione, mi hanno fatto pervenire toccanti manifestazioni di solidarietà e di sdegno» per la sostituzione della targa. «Sono comunque convinta - conclude Licia Pinelli - che neppure ciò riuscirà a cancellare dal cuore di Milano la memoria di Pino».
A proposito della decisione del Comune di Milano di sostituire la targa che ricorda la morte di Giuseppe Pinelli, su Liberazione Dario Fo ha definito il gesto del sindaco Albertini «una cosa orrenda, di una brutalità inverosimile. Albertini compie un gesto prettamente elettorale cercando di leccare piedi, mani e tutto quello che si può pensare alle destre estremiste. Sta per andarsene e cerca di portare l'ennesimo regalo alla destra reazionaria cercando di eliminare la memoria di un atto criminale». Nel ripercorrere la vicenda, Fo ricorda «la ridda di falsità, ipocrisie, bugie per far dire che Pinelli si sarebbe buttato da solo», di cui si parla in «Morte accidentale di un anarchico». «Il fatto di aver inguaiato e perseguito gli anarchici - scrive ancora il premio Nobel- non è un incidente nato per caso ma sappiamo dagli stessi documenti giudiziari che era un piano, una progressione preparata di cui in tanti erano già a conoscenza».
Giovedì, 23 marzo, gli anarchici del circolo Ponte della Ghisolfa, si sono dati appuntamento in piazza Fontana a Milano, alle 18, per installare una lapide «identica a quella sottratta accanto a quella menzognera e falsa del Comune», in memoria di Giuseppe Pinelli. «La notte del 18 marzo - scrivono gli anarchici in un comunicato - il Comune di Milano, con un blitz notturno, si è impossessato della lapide in Memoria di Giuseppe Pinelli per sostituirla con un'altra. Nella lapide del Comune non compare l'espressione "Giuseppe Pinelli, ucciso innocente". La verità non piace al potere».
A proposito della decisione del Comune di Milano di sostituire la targa che ricorda la morte di Giuseppe Pinelli, su Liberazione Dario Fo ha definito il gesto del sindaco Albertini «una cosa orrenda, di una brutalità inverosimile. Albertini compie un gesto prettamente elettorale cercando di leccare piedi, mani e tutto quello che si può pensare alle destre estremiste. Sta per andarsene e cerca di portare l'ennesimo regalo alla destra reazionaria cercando di eliminare la memoria di un atto criminale». Nel ripercorrere la vicenda, Fo ricorda «la ridda di falsità, ipocrisie, bugie per far dire che Pinelli si sarebbe buttato da solo», di cui si parla in «Morte accidentale di un anarchico». «Il fatto di aver inguaiato e perseguito gli anarchici - scrive ancora il premio Nobel- non è un incidente nato per caso ma sappiamo dagli stessi documenti giudiziari che era un piano, una progressione preparata di cui in tanti erano già a conoscenza».
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