Da Corriere della Sera del 31/05/2006
Mastella, svolta sulla grazia: ora a Bompressi, presto a Sofri
Il ministro: forse già oggi il decreto al Quirinale
di Dino Martirano
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ROMA — Dopo aver fatto i passi dovuti con gli uffici del Colle, il Guardasigilli Clemente Mastella ha annunciato che «a breve», forse già oggi o domani, verrà predisposto dal suo ministero e portato al Quirinale il decreto per la concessione della grazia a Ovidio Bompressi. Si sblocca così, dopo il lungo braccio di ferro tra il Colle e l'ex ministro della Giustizia Roberto Castelli (Lega) risolto dalla Corte Costituzionale a favore della Presidenza della Repubblica, la vicenda che riguarda l'ex militante di Lotta continua condannato a 22 anni per l'omicidio del commissario Luigi Calabresi. Inoltre, in un'intervista al settimanale «Gente», Mastella ha anche parlato della posizione di Adriano Sofri, il cui fascicolo di grazia però non è mai giunto al Quirinale perché ancora fermo ai primi passi dell'istruttoria: «Entro fine anno arriverà la grazia per Sofri» è stata la dichiarazione impegnativa del ministro che comunque su questo secondo caso non avrebbe ricevuto ancora alcun
input dal Colle.
I due fascicoli, infatti, viaggiano a velocità diverse. Il decreto per la concessione della grazia a Bompressi, sollecitato nel 2004 da Carlo Azeglio Ciampi ma poi bloccato da Castelli, fin dai prossimi giorni potrà essere sottoposto all'attenzione del nuovo presidente della Repubblica che deciderà in piena autonomia anche rispetto alla volontà («Ho la penna in mano») espressa dal suo predecessore. A questo punto, però, se Giorgio Napolitano sottoscriverà l'atto che Ciampi non ha fatto in tempo a firmare, perché la sentenza della Corte si è accavallata con la fine del suo settennato, la controfirma di Mastella consisterà in un mero atto notarile: questo è ormai pacifico perché il potere di grazia, come ha ribadito la Consulta lo scorso 3 maggio risolvendo a sfavore di Castelli il conflitto tra poteri sollevato da Ciampi dopo lo schiaffo ricevuto dal ministro leghista, spetta unicamente al capo dello Stato.
Nelle scorse settimane, ci sono stati contatti tra il nuovo ufficio Grazie del Quirinale, che Napolitano ha voluto affidare al consigliere Loris D'Ambrosio, e gli uffici del ministero che dipendono dal Dipartimento per gli affari di giustizia guidato da Augusta Iannini: e, tra le pratiche pendenti dopo il cambio della guardia alla Presidenza della Repubblica, ai primi posti è spuntato il fascicolo Bompressi che era stato inviato al Quirinale più di due anni fa . Inoltre, il ministro Mastella ora ha manifestato l'intenzione di voler incontrare la moglie e i due figli del commissario di polizia assassinato a Milano nel 1972 per spiegare loro il perchè di «un gesto di umanità». «Preferisco non parlare di queste cose» ha detto il figlio Nicola. Mentre l'avvocato di famiglia Luigi Li Gotti, uno dei sottosegretari alla Giustizia, ha apprezzato questo passo del ministro: «E' un gesto di delicatezza istituzionale, qualcosa che la famiglia di certo apprezzerà». Il caso ha voluto che anche Luigi Manconi, ex militante di Lotta continua, sia uno dei vice di Mastella: per lui la decisione del ministro di recarsi dalla famiglia Calabresi «è molto saggia». E stavolta le voci che solitamente si oppongono alla concessione della grazia agli ex di Lotta continua si sono sentite di meno.
Mastella, che ieri sera ha riunito i suoi sottosegretari per parlare di deleghe, ha anche incontrato i penalisti ai quali ha promesso che non si farà il decreto per cancellare la legge Pecorella. Al procuratore Antimafia, Piero Grasso, il ministro ha buttato lì una proposta: affidiamo alla Procura nazionale Antimafia il coordinamento delle indagini sul terrorismo.
input dal Colle.
I due fascicoli, infatti, viaggiano a velocità diverse. Il decreto per la concessione della grazia a Bompressi, sollecitato nel 2004 da Carlo Azeglio Ciampi ma poi bloccato da Castelli, fin dai prossimi giorni potrà essere sottoposto all'attenzione del nuovo presidente della Repubblica che deciderà in piena autonomia anche rispetto alla volontà («Ho la penna in mano») espressa dal suo predecessore. A questo punto, però, se Giorgio Napolitano sottoscriverà l'atto che Ciampi non ha fatto in tempo a firmare, perché la sentenza della Corte si è accavallata con la fine del suo settennato, la controfirma di Mastella consisterà in un mero atto notarile: questo è ormai pacifico perché il potere di grazia, come ha ribadito la Consulta lo scorso 3 maggio risolvendo a sfavore di Castelli il conflitto tra poteri sollevato da Ciampi dopo lo schiaffo ricevuto dal ministro leghista, spetta unicamente al capo dello Stato.
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