Decine di persone sono state uccise nel massiccio attacco lanciato alla Cecoslovacchia dalle truppe di cinque paesi aderenti al Patto di Varsavia.
Diversi membri della leadership cecoslovacca sono stati arrestati, incluso il Primo ministro Alexander Dubcek. L'agenzia stampa sovietica Tass, ha riferito che da parte di alcuni membri del Governo Cecoslovacco e dai leaders del Partito Comunista era stata richiesta "assistenza" per combattere le "forze contro-rivoluzionarie".
Tuttavia su una frequenza radio segreta, il Presidente Ludvik Svoboda ha condannato l'occupazione degli alleati del Patto di Varsavia definendola illegale e conseguita contro il consenso del governo.
Il Presidente USA Lyndon Johnson ha definito l'invasione una violazione esplicita della Carta delle Nazioni Unite e il pretesto utilizzato dall'Unione Sovietica "costrutito".
"E' molto triste prendere atto che nella mentalità comunista un segno di libertà in Cecoslovacchia venga considerato un colpo alla sicurezza del sistema Sovietico", ha dichiarato ancora il Presidente.

Annotazioni − Traduzione a cura di Roberto Bortone