Da Corriere della Sera del 25/09/2006

Telecom e l'operazione Fiordaliso: soldi alla «rammendatrice d'incontri»

«Un fascicolo del Sisde? Tremila euro»

di Luigi Ferrarella

MILANO — Non soltanto banche dati di Polizia, Carabinieri, Gdf, Casellario giudiziario, Anagrafe tributaria, Inps, Motorizzazione, archivi bancari e tabulati telefonici: persino i fascicoli del servizio segreto interno, il Sisde, hanno un loro tariffario al «mercato nero» della notizia. Che, proprio come per gli ortaggi o il pesce, cambia se si compra direttamente dal «grossista» (2.000 euro) o invece «al dettaglio» (3.500 euro inglobanti il ricarico del «commerciante»). L'ha prospettato ai magistrati, nell'interrogatorio del 22 agosto, Marco Bernardini, l'investigatore privato dell'agenzia dell'ex 007 Cia Gianpaolo Spinelli (la Global Service) affiancatasi a quella di Emanuele Cipriani nei dossieraggi commissionati dal capo della sicurezza Telecom, Giuliano Tavaroli.
Bernardini, per un periodo anche «coordinatore della scorta di Tronchetti Provera», sino al 1997 è stato un agente del Sisde sullo scacchiere ex jugoslavo, lasciando poi il Servizio in attrito «per questioni economiche». Tanto che «il Direttore aveva proibito (ai suoi agenti, ndr) di avere rapporti con me», premette lui stesso nel febbraio 2004 a Cipriani quando costui, «in un incontro all'hotel Flora in via Veneto, mi chiese se, come lui aveva rapporti con alcuni funzionari del Sismi che gli effettuavano investigazioni all'estero, io potevo fare altrettanto con funzionari del Sisde». Però, garantisce quel giorno Bernardini a Cipriani, «io avrei comunque potuto ottenere il risultato, ma a costi elevati». Come? «Per la visione di un fascicolo Sisde relativo a un determinato soggetto, il prezzo era 2 mila euro per me». Prezzo di «fabbrica». Ma poi ci sarebbe stato il ricarico del «commerciante», ovvero il tornaconto di Bernardini, e la tariffa 2 mila euro sarebbe diventata «quindi 3 mila/3 mila e 500 euro per Cipriani». Ma l'utente-consumatore Cipriani, amico dell'allora numero due del Sismi Marco Mancini, trova esosa la «boutique» Sisde e per certi «approvvigionamenti» conta di continuare a «fare la spesa» nel suo «supermarket» di fiducia: «Cipriani mi disse che il costo era troppo elevato e che avrebbe continuato a utilizzare i suoi canali con il Sismi».

UNO STRANO «POSTINO D'ORO»
A tutte le aziende, al pari delle notizie, servono preziosi contatti, specie nel mondo degli appalti nella pubblica amministrazione, solide relazioni, ricche agende, buoni incontri. Come quelli di M.F., già «responsabile dell'ufficio rapporti istituzionali» Telecom, che lascia l'azienda nel 2000 ma che Tavaroli richiama poi come «consulente» bizzarramente retribuita: lei chiede 300/400 mila euro di compenso, Tavaroli le dice che «Telecom e Pirelli non avrebbero potuto corrisponderle direttamente quella cifra» ma solo una più bassa, integrata però da «fornitori di Tavaroli». E così accade. Lo 007 privato Cipriani (a suo modo un fornitore di servizi per Tavaroli) dopo qualche mese viene rimborsato dei «150 mila euro in contanti da me consegnati» alla donna «su richiesta di Tavaroli in un bar di via Veneto»: è l'operazione Fiordaliso, spiega Cipriani, «per la quale ho guadagnato 70 mila euro» dal gruppo di Tavaroli. Scrive il gip Belsito: «Un inverosimile cassiere-postino pagato a peso d'oro». «Un interesse del 50% sul "prestito" è usura», ironizzano i pm, che sospettano invece «la gestione di una cassa "nera" del settore di Tavaroli prontamente reperibile per probabili finalità corruttive».

«RAMMENDATRICE»
Ma intanto di quali «consulenze» si avvale Telecom dalla donna? Insomma, che lavoro fa per l'azienda? «Il mio lavoro — prova a spiegare lei ai pm il 14 giugno — potrebbe definirsi come quello di una rammendatrice, che si lega anche personalmente alle diverse parti che riesco a fare incontrare in un clima di cordialità e correttezza. Garantisco alle parti che me lo chiedono di superare i problemi negli incontri che io riesco a realizzare sempre in un ambito di legalità». Eppure così tanto fumosa non deve essere la sua attività, se è vero quanto asserisce: «Lo facevo nell'ambito del mio rapporto di consulenza con Tavaroli, perché lui aveva un particolare rapporto di fiducia con Tronchetti Provera che evidentemente, o personalmente o attraverso altri da lui delegati, partecipava agli incontri che io gli procuravo con le persone che io gli presentavo».

RELAZIONI
A capire non aiutano riferimenti frammentari in alcune intercettazioni del marzo 2005 (tra lei e il dirigente di una ditta di vigilantes) spiegati dalla donna con cenni più d'ambiente che di sostanza. C'è Mancini, numero due del Sismi, «di cui sono diventata buona conoscente tramite Tavaroli», mentre «mio amico di famiglia è il prefetto Pansa». C'è «Paolo Pomicino che chiedeva un intervento di Tavaroli per l'assunzione di alcune persone in Telecom nel periodo della campagna elettorale, ma «Tavaroli non fece nulla». C'è «l'allora amministratore delegato della Finsiel, società del gruppo Telecom che si occupa dell'informatica nella pubblica amministrazione» che, «sentendosi riconoscente nei miei confronti per averlo presentato alla Egl Italia (società svizzera che si occupa di energia), mi ha regalato alcune quote della società E.Vista». C'è «l'incontro con l'ambasciatore libico per valutare l'opportunità per la Egl di comprare gas da loro». C'è «un milione di euro che ho percepito dalla società Sky Set Ltd, occupandomi io di far realizzare gli affari» quando «la società inglese Autonomy ha ceduto in esclusiva a Sky Set Ltd il mandato a vendere ad ambienti di sicurezza la tecnologia da loro brevettata, e poi Sky Set Ltd ha pagato quanto spettava per l'intermediazione e gli applicativi dopo la vendita al ministero dell'Interno».

OPERAZIONE CUBANA
Il gioco di specchi, del resto, penetra persino nel cuore dell'ufficio di Tavaroli. Davanti ai pm, Bernardini accusa Ghioni (consulente informatico di Telecom) di videosorvegliare i dipendenti, ma Ghioni respinge quest'accusa affermando di aver «solo ottenuto di fare installare una telecamera nel mio ufficio quando accadde l'episodio della donna delle pulizie vista fotocopiare documenti all'interno dell'ufficio di Tavaroli». Episodio curioso, per il quale la contromossa della security fu l'operazione Cubana: riprese e pedinamento della donna mentre consegna le fotocopie a un uomo che, a sorpresa, raggiunge un palazzo sede (per i pedinatori) di un locale del Sismi.
Storie dalle traiettorie ubriacanti, un po' come quella del Cd su Telecom Brasil rimbalzato in mezzo mondo, spedito anonimo nel 2004 a Tronchetti e poi offerto — verbalizza Bernardini — anche «a Gad Lerner da una giornalista di
Panorama » (fonti redazionali ora ricollegano però l'episodio a una giornalista non della testata Panorama ma della testata Economy).

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