Da Corriere della Sera del 25/09/2006
IL SOCIO DI BERNARDINI
Spinelli, l'ex agente Cia diventato cassiere occulto
di Paolo Biondani
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MILANO — Nel 1993 era l'uomo della Cia a Mogadiscio e conosce i segreti della guerra contro i miliziani islamici (poi confluiti in Al Qaeda) che riuscirono ad abbattere un elicottero Usa. Ferito in quelle battaglie, immortalate nel film Black Hawk Down,
è tornato a Roma sotto copertura.
Lasciata nel '98 la Cia, con cui ora è in causa, ha aperto un'agenzia investigativa con un socio italiano, Marco Bernardini, ex Sisde: l'aspirante pentito che ora lo indica come il cassiere occulto di presunti tangenti pagate tra Italia e Brasile dalla sicurezza Pirelli-Telecom.
Tra tanti 007 pasticcioni, l'italo-americano Giampaolo «Jp» Spinelli ha un curriculum da superspia.
Nativo di Cuneo, emigrato con padre e zio negli Stati Uniti, è entrato a 18 anni nella polizia di New York. Passato alla Cia, ha lavorato per vent'anni tra Italia, Spagna e Somalia. Secondo Bernardini, si è «congedato col grado di generale dopo aver lavorato alla Casa Bianca». In luglio, mentre decollava l'inchiesta che mercoledì ha portato in carcere Giuliano Tavaroli ed Emanuele Cipriani, suoi vecchi amici, Spinelli aveva risposto così a un'email del Corriere: «Non ho nessun'agenzia in Italia. Sì, ho lavorato come consulente per la Pirelli.
Ma cosa significa per voi "alta remunerazione"?».
Per i pm, invece, l'ex uomo Cia è «socio di Bernardini nella Global Security Service di Roma», la società che ha prima affiancato e poi sostituito Cipriani in centinaia di «investigazioni abusive». Spinelli controlla un'omonima Global americana e secondo Bernardini il sistema funzionava così: «Inventavo rapporti di "risk analysis" su Paesi stranieri, che in realtà erano espedienti per costituire provviste di denaro per pagamenti a terzi. Questi incarichi apparenti servivano a dare soldi per lo più a Spinelli, per consegne a persone che io non conosco.... Spinelli prendeva accordi personalmente con Tavaroli e Iezzi», ad esempio per spiare De Benedetti.
«Alla Pirelli ci chiamavano lo zio e il nipotino», spiega Bernardini, che ha incassato da Pirelli-Telecom, tramite Spinelli, «oltre 3 milioni di euro: il 95% del mio fatturato». «So che Spinelli aveva a libro paga numerose persone», compresi «molti italiani della pubblica amministrazione».
Sempre Spinelli gli avrebbe ordinato di versare «un milione e mezzo di euro a Fabio Ghioni», il tecnico Telecom che ha accusato il suicida Adamo Bove di spiare i tabulati Tim. Per Bernardini invece proprio «Ghioni faceva intercettazioni telematiche abusive».
Ghioni nega tutto: «Mai preso soldi, mai fatto intercettazioni». Ma Bernardini lo accusa perfino di aver «svuotato il computer di Spinelli per cancellare le tracce».
è tornato a Roma sotto copertura.
Lasciata nel '98 la Cia, con cui ora è in causa, ha aperto un'agenzia investigativa con un socio italiano, Marco Bernardini, ex Sisde: l'aspirante pentito che ora lo indica come il cassiere occulto di presunti tangenti pagate tra Italia e Brasile dalla sicurezza Pirelli-Telecom.
Tra tanti 007 pasticcioni, l'italo-americano Giampaolo «Jp» Spinelli ha un curriculum da superspia.
Nativo di Cuneo, emigrato con padre e zio negli Stati Uniti, è entrato a 18 anni nella polizia di New York. Passato alla Cia, ha lavorato per vent'anni tra Italia, Spagna e Somalia. Secondo Bernardini, si è «congedato col grado di generale dopo aver lavorato alla Casa Bianca». In luglio, mentre decollava l'inchiesta che mercoledì ha portato in carcere Giuliano Tavaroli ed Emanuele Cipriani, suoi vecchi amici, Spinelli aveva risposto così a un'email del Corriere: «Non ho nessun'agenzia in Italia. Sì, ho lavorato come consulente per la Pirelli.
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Per i pm, invece, l'ex uomo Cia è «socio di Bernardini nella Global Security Service di Roma», la società che ha prima affiancato e poi sostituito Cipriani in centinaia di «investigazioni abusive». Spinelli controlla un'omonima Global americana e secondo Bernardini il sistema funzionava così: «Inventavo rapporti di "risk analysis" su Paesi stranieri, che in realtà erano espedienti per costituire provviste di denaro per pagamenti a terzi. Questi incarichi apparenti servivano a dare soldi per lo più a Spinelli, per consegne a persone che io non conosco.... Spinelli prendeva accordi personalmente con Tavaroli e Iezzi», ad esempio per spiare De Benedetti.
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