Da Corriere della Sera del 19/03/2007

Catturato Battisti, era a Rio con una donna

L'arresto sulla spiaggia di Copacabana. Mastella: ora subito l'estradizione

di Rocco Cotroneo

RIO DE JANEIRO — La latitanza di Cesare Battisti è finita davanti a un chiosco sulla spiaggia, la più famosa del mondo, con un'acqua di cocco in mano e un'amica al fianco. Come un turista qualsiasi, in una giornata calda ma senza sole di fine estate. Fine invece di una latitanza poco dorata, nonostante lo scenario di Copacabana alle spalle. Solo, senza soldi, braccato da un paio di settimane, e infine incastrato dalla polizia insieme ad una donna francese che gli stava consegnando una busta piena di euro, con i quali avrebbe dovuto continuare a vivere qui. Ed è stata lei, Lucie Genevieve Oles, a condurre involontariamente le polizie di Italia e Francia sulle tracce di Battisti. Non si sa da quanto tempo Battisti fosse a Rio. Gli inquirenti transalpini sono convinti che sia rimasto in Francia per almeno un anno dopo la decisione di concedere l'estradizione in Italia che convinse il terrorista-scrittore a sparire dalla circolazione.
Si è saputo invece che gli investigatori francesi e italiani erano arrivati in città da poco. Sicuri che Battisti fosse qui, non erano riusciti a localizzare la sua abitazione attraverso le intercettazioni. La soluzione è arrivata da Parigi. Sospettando della donna, che aveva prenotato un volo per Rio, gli uomini dell'Interpol l'hanno seguita, scoperto l'albergo di Copacabana dove alloggiava e infine localizzato luogo e ora dell'appuntamento con Battisti. La donna aveva con sé novemila euro in contanti.
È stata fermata anche lei, ma subito rilasciata. Al momento dell'arresto, Battisti era senza documenti, ma sembra che ne avesse in casa di falsi, di nazionalità francese.
Si apre ora il cammino dell'estradizione. Sia la Francia sia l'Italia hanno già fatto domanda al Brasile, in base ai trattati bilaterali vigenti. Quella italiana è in qualche modo prioritaria, perché basata su condanne all'ergastolo per quattro omicidi. I precedenti per reati cosiddetti politici non sono favorevoli all'Italia, ma il caso di Battisti è diverso. Le altre richieste riguardavano italiani che vivevano qui da molti anni, con lavoro e famiglia, alcuni addirittura naturalizzati brasiliani. Battisti è invece entrato con documenti falsi, non ha permessi di soggiorno o altro. Il che potrebbe teoricamente spianare la strada ad una soluzione rapida, un'espulsione dal Paese. Battisti ha nominato un legale brasiliano e domani arriveranno i suoi avvocati dalla Francia.
E in un'estradizione rapida confida il ministro della Giustizia Clemente Mastella: «Spero che le procedure di estradizione possano condurre al rientro in Italia in breve tempo di Battisti, condannato in via definitiva per quattro omicidi e altri gravi delitti».

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