Da redazione del 20/05/2007

Fonte: www.informazionecorretta.it

Tutte le vittime del terrorismo?

di Deborah Fait

"Da questo giorno, ogni anno commemoreremo le vittime del terrorismo".
Con queste parole Giorgio Napolitano concluse la celebrazioni in onore del Commissario Luigi Calabresi, assassinato nel maggio di 35 anni fa da elementi di Lotta Continua.
"Le vittime del terrorismo".
Tutte? Proprio tutte? Siamo sicuri?
Eppure ci sono delle vittime cancellate dalla memoria degli italiani.
Vittime di cui nessuno parla, di cui i media , i politici, l'opinione pubblica hanno smesso di occuparsi e dispiacersi pochi giorni dopo il loro assassinio.
Vittime dimenticate eppure erano italiane e comunque ammazzate in Italia.
Vittime il cui ricordo e' stato insabbiato sotto strati di indifferenza e di collusione con gli assassini.
Vittime non vittime perche' ammazzate da feddayin mandati dall'uomo piu' amato e protetto in Italia, Yasser Arafat.
Alle ore 9 del 27 dicembre 1985 terroristi palestinesi incominciarono a sparare a raffica contro i passeggeri che si trovavano nelle vicinanze del check inn della compagnia israeliana ELAL, a Fiumicino.
Dopo una violenta sparatoria tra terroristi, carabinieri e sicurezza israeliana restarono sul pavimento dell'aeroporto 16 corpi senza piu' vita, i feriti furono piu' di 70.
Notizia data, subito digerita e prontamente dimenticata.
Credo che non esista neppure una targa per ricordare l'eccidio.
Nel 1985 ci furono 600 attacchi terroristici fra riusciti e tentati eppure mai fu pronunciata una sola parola di condanna contro i palestinesi che facevano scorrere tanto sangue per le strade delle principali citta' d'Europa, gia' allora venduta e stravenduta agli arabi , il parallelo piu' in voga era all'epoca, come oggi, "israeliani= nazisti".
Andando indietro di qualche anno , il 9 ottobre 1982, altri feddayin spararono contro un gruppo di ebrei che usciva dalla sinagoga di Roma.
Sul selciato, senza vita, il corpicino di un bimbo di due anni Stefano Tache', 35 ebrei romani furono feriti molto gravemente, alcuni, ancora oggi, portano nel loro corpo schegge di pallottole che e' stato impossibile rimuovere.
Stefanino Tache' avrebbe 27 anni, e' stato ucciso perche' ebreo quando aveva appena incominciato a sorridere alla sua vita di bambino.
Lo ricordano la famiglia e gli ebrei di Roma.
I suoi assassini furono lasciati fuggire, si disse, verso la Grecia e poi a Tunisi per rifugiarsi nel quartier generale del solito mandante adorato dagli italiani, Yasser Arafat.
Gli attentati dell'OLP di Arafat contro l'Italia e l'Europa ebbero inizio subito dopo la vittoria di Israele nella Guerra dei Sei Giorni in un'escalation incredibile che nessuno voleva o poteva fermare. I primi attentati furono rivolti contro Israele ma quasi subito si estesero a tutta Europa con una ferocia incredibile: Atene, decine di morti per mano di feddayin venuti dal Libano, eppure la rappresaglia israeliana che distrusse l'aeroporto di Beirut senza fare una sola vittima, indigno' l'opinione pubblica molto piu' dei morti di Atene.
Persino il Papa Paolo VI mando' un messaggio di solidarieta' al presidente libanese .
Solidarieta' per gli aerei distrutti, silenzio per i morti israeliani.
La Santa Sede non riconosceva l'esistenza di Israele, lo avrebbe fatto soltanto nel 1993.
Dopo Atene fu la volta di Zurigo, Gerusalemme con decine di morti in un mercato, poi l' aeroporto di Lod a Tel Aviv, 38 morti, poi ancora Lod dove gli israeliani riuscirono con un'operazione lampo a liberare i 150 passeggeri presi in ostaggio colla minaccia di farli esplodere con tutto l'aereo.
Ancora Lod con 26 morti , 80 feriti.
In settembre del 1972 la strage di Monaco , 11 atleti israeliani uccisi.
Niente paura, le Olimpiadi dovevano continuare, sarebbe stato sufficiente togliere dalla parata finale la bandiera israeliana.
Detto fatto. Piu' semplice di cosi'!
Il mondo commosso si riprese subito perche' sulla pieta' per i morti prevalse la propaganda della "disperazione palestinese" e delle "colpe di Israele" .
Alla fine ogni attentato verra' visto come una giusta lotta di un "popolo senza terra" , le decine di morti europei verranno subito dimenticate e i morti israeliani saranno considerati il giusto prezzo che Israele doveva pagare.
L'Europa ormai stava diventando velocemente il regno di Arafat che mandera' i suoi feddayin a sparare nei ristoranti, negli aeroporti, nelle sinagoghe, per le strade di ogni capitale europea, sulle navi come l'Achille lauro.
Poi, a strage avvenuta, arrivava lui, in divisa militare e pistola alla cintura, a raccogliere come un sovrano gli applausi dei suoi sudditi.
Puo' sembrare agghiacciante ma effettivamente veniva accolto come un capo di stato, con tutti gli onori, stretto in abbracci pieni di ammirazione, avvolto da bagni di folla adorante, da ovazioni e poi tutti insieme, travolti da un'insana passione per il mostro, eccoli a urlare che Israele era il Male dell'umanita' e che doveva cessare di esistere.
C'era qualcosa di diabolico in tutto questo, qualcosa di spaventoso, di feroce.
Qualcosa di incomprensibile perche' andava al di la' dell'immoralita', persino al di la' dell'antisemitismo comune, era l'incubo rinato di una vera e propria criminalita' nazista che auspicava la dissoluzione di una Nazione e del suo Popolo, gli Ebrei.
Intanto, dopo Monaco, ecco la volta, una delle tante, di Fiumicino dove fu introdotto un mangianastri che doveva esplodere nell'aereo israeliano in volo per Tel Aviv.
Per fortuna il mangianastri fu scoperto evitando la morte di 148 passeggeri fra cui molti italiani.
L'episodio passo' sotto silenzio e l'anno dopo i due terroristi Ahem Zahid e Ali' Ashen saranno prosciolti da ogni accusa e liberati.
Roma era diventata ormai la base del terrorismo palestinese, appartamenti pieni di armi e di esplosivi, terroristi che facevano quello che volevano e, quando venivano presi, ricevevano subito la liberta' provvisoria e il permesso di lasciare l'Italia.
Un ambasciatore italiano dira' " Le liberazioni dei terroristi e' la moneta di scambio per ottenere la promessa che i palestinesi avrebbero colpito col terrorismo tutti meno l'Italia".(Fausto Coen-Israele quarant'anni di storia)
Promessa non mantenuta come tutte le promesse palestinesi ma neppure la consapevolezza del tradimento della parola data apri' gli occhi e la mente degli italiani.
Troppo amore per Arafat o troppo odio per Israele?
Ormai i palestinesi avevano in mano l'Europa, ne erano i padroni, ordinarono al presidente austriaco Kreiski di non accogliere piu' gli ebrei che scappavano dall'URSS e Kreiski obbedi' senza fiatare.
Uno stato sovrano ed europeo piegato ai desideri di un delinquente. Era stato raggiunto l'apice della sudditanza e della vergogna.
Un numero incredibile di attentati continuava a colpire Israele e l'Europa ma l'indignazione dell'occidente era sempre per Israele, il comunismo europeo era prostrato ai piedi di Arafat, obbediva ciecamente ai suoi ordini, lo considerava un eroe .
Quando, a Entebbe nel giugno del 1976, gli israeliani, liberarono tutti gli ostaggi dell'aereo francese dirottato da un gruppo dell'OLP(FPLP) e del Baader Mainhof,
l'Europa anziche' applaudire all'operazione perfetta in cui aveva trovato la morte Jonatan Netaniahu , condanno' immediatamente Israele per aver violato il diritto internazionale.
La gente comune resto' ammirata dall'azione israeliana ma lo sara' per poco grazie al lavaggio del cervello dei media che si scagliarono contro.
L'Unita' : "cinico atto di aggressione israeliana".
L'Avvenire " Israele si rifiuta di venire a patti".
Intanto il terrorismo quotidiano andava avanti e furono colpiti obiettivi ebraici a Anversa, Berlino, Parigi, Roma, Vienna, Monaco, Istambul, Milano.
Arafat che io ho sempre definito un genio malefico di furbizia, maestro di propaganda, stava mettendo a punto un disegno che avrebbe dato presto i suoi frutti.
Gli attentati avevano lo scopo di spaventare la gente che incomincio' a pensare che "per colpa degli ebrei" potevano essere colpiti anche non ebrei e cosi' fu molto facile per il palestinese realizzare il suo piano: l'odio fu rivolto alle vittime e non agli assassini, gli ebrei erano gli obiettivi del terrorismo quindi pericolosi per la comunita' intera, dunque colpevoli, la spaccatura fra cittadini ebrei e gli altri divento' enorme e la solidarieta' fu tutta per agli assassini.
Gli ebrei erano soli. Israele era solo. Come sempre.
Il disegno di Arafat non trovo' mai ostacoli, lui conosceva l'antisemitismo latente in Europa e teneva indifferentemente contatti sia con i comunisti che con i fascisti, compatti contro Israele. Le Brigate Rosse andavano ad addestarsi nei campi palestinesi in Libano, ci fu un enorme scambio di armi tra palestinesi, terroristi rossi, Baader Mainhof e NAR.
I grandi del mondo lo accoglievano, veniva portato quasi come una reliquia ad Assisi, veniva ricevuto dal Papa in periodi in cui ministri e primi ministri israeliani erano persona non grata.
Francesco Cossiga dice oggi che la strage di Bologna potrebbe essere stata provocata da una bomba palestinese scoppiata in anticipo. Nessuno gli crede ma il periodo era quello in cui i feddayin la facevano da padroni in questa Italia cosi' spudoratamente sottomessa al piu' feroce e spietato terrorista del XX secolo.
E' dei governi dell'epoca la colpa di aver messo in pericolo le vite degli italiani, di aver permesso l'assassinio di persone innocenti in nome dell'odio per Israele .
Voglio sperare che negli anni a venire verranno commemorate, insieme alle vittime del terrorismo rosso e nero che sconvolse l'italia degli anni di piombo, anche le vittime innocenti di Arafat.
Morti dimenticati, vittime dell'odio razzista e del potere assoluto di un uomo dall'anima marcia, vittime uccise piu' e piu' volte dall'oblio voluto da chi , in un' Italia succube dell'ideologia piu' atroce, si fece contaminare da quel marciume.
Fate giustizia, ricordateli!
Ne hanno diritto.

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