Da La Repubblica del 23/05/2007

I documenti ripresi da "Newsweek" riguardano i viaggi all´estero del reporter. Le vendette selettive dei pasdaran del nuovo corso

Varsavia, la guerra dei dossier "Kapuscinski collaborò con il regime"

Dagli archivi i rapporti del giornalista ai Servizi segreti comunisti

di Andrea Tarquini

BERLINO - Il grande intellettuale polacco Ryszard Kapuscinski - uno dei massimi reporter dell´èra moderna - collaborò con i servizi segreti del vecchio regime di Varsavia. La pesante accusa è mossa dall´edizione polacca di Newsweek, sulla base di documenti dell´Istituto per la memoria nazionale (Ipn, politicamente molto vicino al governo nazionalpopulista dei gemelli Kaczynski). Lo scoop appare all´opposizione un nuovo atto della guerra sporca dei dossier che la destra radicale al potere a Varsavia, in un clima maccartista da caccia alle streghe, scatena contro l´élite liberal protagonista insieme alla giunta di Jaruzelski della transizione non violenta alla democrazia nel 1989, l´avvio della caduta dei Muri. L´accusa è rivolta a un morto, che non può difendersi.
Kapuscinski, secondo i dossier, dopo diversi dei suoi numerosi viaggi in tutto il mondo come reporter dell´agenzia di stampa polacca Pap, dovette compilare per i servizi rapporti per descrivere la situazione dei paesi visitati: dal Messico a Stati africani. Normale allora in tutto il blocco sovietico. Nei documenti ci sarebbero anche tre ricevute di spese sostenute. Inevitabile, sotto il comunismo, per giustificare la rara concessione di valuta.
Ernest Skalski, che lavorò con lui alla Pap, lo difende. «Sono materiali di scarsa importanza, so che egli ha sempre cercato di non nuocere a nessuno». I rapporti riguardavano paesi stranieri, non il dissenso polacco. In un solo caso - non si sa quale - Kapuscinski secondo Newsweek scrisse di un polacco emigrato. Mai di oppositori in patria.
«La collaborazione», continua Skalski, «era il prezzo da pagare per viaggiare. Senza quei rapporti che non danneggiavano nessuno, non avremmo mai avuto opere come "Shah in Shah, "La prima guerra del calcio" e molti altri memorabili libri». Newsweek si difende: non valgono sempre giudizi affrettati, a volte il colpevole è innocente. «Anch´io», narra Skalski, «dovetti impegnarmi a fornire informazioni sull´estero in cambio dei viaggi».
Il caso esplode in un clima pesante. Il governo nazionalpopulista, antieuropeo e omofobo dei Kaczynski e dei loro alleati d´ultradestra usa i vecchi dossier - spesso erano falsi prefabbricati per tenersi pronti a diffamare le voci critiche - nella battaglia contro le forze democratiche di ogni colore. Dopo lo schiaffo subìto dalla Corte costituzionale (che ha bocciato la legge sulle epurazioni), le crescenti tensioni con l´Unione europea e con Mosca e l´appello per la democrazia dei veterani dell´89, gli ex presidenti Kwasniewski e Walesa, il governo dei gemelli è sempre più nervoso e pronto a ogni mezzo.

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