Da La Repubblica del 16/07/2007
Originale su http://www.repubblica.it/2007/07/sezioni/esteri/litvinenko/litvinenko/...

Londra espelle 4 diplomatici russi. Guerra di spie tra il Volga e il Tamigi

Tutto nasce come rappresaglia contro Mosca che ha negato l'estradizione di Lugovoi, accusato dalla Gran Bretagna di essere l'omicida di Litvinenko

di AA.VV.

LONDRA - La Gran Bretagna ha disposto
l'espulsione di quattro diplomatici russi, accreditati presso l'ambasciata della Russia a Londra, in seguito al rifiuto di Mosca di estradare Andrei Lugovoi, il principale sospettato per l'uccisione dell'ex colonnello del Kgb Aleksandr Litvinenko. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri britannico, David Miliband.

La decisione crea molta tensione nei rapporti tra le due diplomazie. Anzi, nel giro di poche ore, la tensione diventa scontro diplomatico. "La scelta di Londra è immorale e avrà gravi conseguenze" sentenzia Sergei Lavrov, il ministro degli esteri russo.

Le espulsioni - Le espulsioni dei diplomatici russi dalla Gran Bretagna sono state decise da Londra in seguito allo scontro diplomatico con Mosca sul caso Litvinenko, l'ex agente del Fsb avvelenato con polonio 210 il primo novembre scorso a Londra e morto dopo 22 giorni di agonia.

Secondo gli inglesi il principale responsabile della morte dell'ex agente russo è Andrei Lugovoy che però Mosca si è rifiutata di estradare. Le espulsioni di oggi, insomma, hanno tutta l'aria di essere una rappresaglia nata da quel rifiuto. "Si tratta di una situazione che il governo avrebbe preferito evitare e che non ci rallegra affatto. Ma non avevamo altra scelta" ha dichiarato David Miliband, il ministro degli Esteri inglese, in un discorso alla Camera dei Comuni.

Altre misure - Oltre all'espulsione di quattro diplomatici dell'ambasciata russa a Londra, il ministro degli Esteri britannico David Miliband ha annunciato la "revisione" dei rapporti di cooperazione con Mosca in diversi settori. Come misura "accessoria" il governo britannico ha infatti deciso, nel quadro della rappresaglia diplomatica in risposta al 'niet' di Mosca per la consegna di Lugovoi, di sospendere i negoziati per il rilascio di visti d'ingresso agevolati ai cittadini russi.

Le indagini - Nei giorni scorsi, quando la procura moscovita ha ufficialmente negato l'estradizione di Lugovoi, le autorità britanniche hanno definito "inaccettabile" la posizione di Mosca e hanno ribadito la determionazione a processare Lugovoi a Londra.

Litvinenko e Lugovoi si erano incontrati lo scorso 1 novembre nel Pine Bar dell'Hotel Millenmium, a Grosvenor Square, nel centro di Londra. La sera stessa l'ex colonnello del Kgb, ritenuto molto vicino all'oligarca russo Boris Berezowski mandato in esilio da Putin, accusò un malore e fu ricoverato con i sintomi dell'avvelenamento da sostanza radioattiva. L'ex 007 russo, sul letto di morte, ha accusato il Cremlino di aver ordinato la sua eliminazione.

La rabbia di Mosca - L'agenzia di stampa Ria Novosti cita fonti diplomatiche moscovite e annuncia che Mosca darà una "risposta adeguata" all'espulsione dei quattro diplomatici da Londra. Per il deputato Andrei Kokoshin, la mossa di Londra "è un errore che finirà per danneggiare più la Gran Bretagna che non la Russia". L'espulsione dei diplomatici russi e il congelamento dei negoziati per la facilitazione dei visti fra i due paesi "danneggeranno pesantemente le relazioni bilaterali: e dal punto di vista economico, chi ci perderà di più sarà Londra".

I precedenti - L'ultima volta che le autorità britanniche avevano revocato le credenziali a dei diplomatici russi risale al 1996. In quel caso si trattò di una ritorsione immediata in risposta all'esplusione di quattro diplomatici inglesi che, secondo Mosca, mantenevano contatti con un russo sospettato di lavorare per i servizi segreti britannici.

Del resto il capitolo delle espulsioni reciproche tra Mosca e Londra è bello ricco. Si va dal caso più clamoroso nel 1971 - quando ben 105 sovietici dovettero lasciare Londra, seguiti a ruota dalla partenza di altrettanti britannici da Mosca - a quello del 1985, il caso Oleg Gordevski, la talpa sovietica. Il caso scoppia a settembre. La Gran Bretagna caccia grazie alle sue rivelazioni 25 fra diplomatici, imprenditori e giornalisti. Mosca risponde in perfetta simmetria. L'incidente più recente è del gennaio 2006.
Presunte spie britanniche vengono prese, dicono i russi, con le mani nella marmellata. Ma Putin, che per tutta la vita ha fatto la spia del Kgb, lascia correre. E spiega: "Perchè espellere qualcuno che sappiamo essere un agente, col rischio di vedere arrivare qualcun'altro che non sappiamo essere tale?".

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