Da Narcomafie del 01/05/2007
Joe Bonanno
di Nicola Biondo, Rino Giacalone
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Joseph Bonanno alias Joe Bananas nasce a Castellammare del Golfo il 21 gennaio 1905.
Dagli anni trenta agli anni 60 fu l'indiscusso capo dell'omonimo clan castellammarese di New York. L'immaginario collettivo anche grazie ai numerosi libri che a lui sono ispirati lo associa spesso al Don Vito Corleone di Puzo. Era soprannominato Bananas da un errore di stampa di un giornale dell'epoca. Nel 1924 dopo la morte di entrambi i genitori decise di tornare in America.
Viaggio avventuroso (Marsiglia, Parigi, L'Avana, Tampa, Brooklyn)e diversi mestieri, negli anni trenta entra nel clan castellammarese capeggiato da Salvatore Maranzano.
La lotta tra Maranzano e Masseria si trasformò ben presto in una vera e propria guerra, che prese il nome di guerra Castellammarrese. Ma, all'interno delle loro stesse organizzazioni, Maranzano e Masseria avevano un gruppo di giovani uomini senza scrupoli che approffittarono di questa faida per salire di grado nella gerarchia della famiglia di appartenenza. Fu così che i due potenti boss furono assassinati a meno di cinque mesi l'uno dall'altro da un gruppo di giovani mafiosi: Lucky Luciano, Bugsy Siegel e Meyer Lansky. Dopo la morte di Maranzano, Luciano creò una sorta di comitato di controllo sulle attività mafiose, denominato Commissione. Ne facevano parte le cinque famiglie preminenti della mafia newyorkese e la famiglia Bonanno era una di queste. Negli anni ’50 riuscirà ad esercitare un ruolo di pacificatore: la "pax Bonanno" regna tra le famiglie mafiose americane e quale occasione migliore per celebrare questa nuova età dell’oro che una festa di matrimonio? Al ricevimento per le nozze del figlio Salvatore con Rosalia Profaci, anch’essa figlia di boss., all’hotel Astor di Manhattan ci sono tremila persone, tra cui uomini d’affari, politici, ecclesiastici, il direttore del giornale Il Progresso Italo-Americano e tanti altri. Nell’agosto del ’57 viene in Italia, per l’inaugurazione di un orfanotrofio in Sicilia. All’aeroporto di Fiumicino riceve un’accoglienza trionfale: c’è pure Bernardo Mattarella, anche lui castellammarese, democristiano e più volte ministro. Solo negli anni 60' comincia il suo declino a seguito delle rivelazioni di Joe Valachi.
Condannato dalla commissione di cosa nostra, Bonanno sparisce simulando un sequestro di persona (31 ottobre 1964). Quando le acque si placano si ritira a Tucson in Arizona al confine con il Messico per morire molti anni dopo nel suo letto l'11 maggio 2002.
Dagli anni trenta agli anni 60 fu l'indiscusso capo dell'omonimo clan castellammarese di New York. L'immaginario collettivo anche grazie ai numerosi libri che a lui sono ispirati lo associa spesso al Don Vito Corleone di Puzo. Era soprannominato Bananas da un errore di stampa di un giornale dell'epoca. Nel 1924 dopo la morte di entrambi i genitori decise di tornare in America.
Viaggio avventuroso (Marsiglia, Parigi, L'Avana, Tampa, Brooklyn)e diversi mestieri, negli anni trenta entra nel clan castellammarese capeggiato da Salvatore Maranzano.
La lotta tra Maranzano e Masseria si trasformò ben presto in una vera e propria guerra, che prese il nome di guerra Castellammarrese. Ma, all'interno delle loro stesse organizzazioni, Maranzano e Masseria avevano un gruppo di giovani uomini senza scrupoli che approffittarono di questa faida per salire di grado nella gerarchia della famiglia di appartenenza. Fu così che i due potenti boss furono assassinati a meno di cinque mesi l'uno dall'altro da un gruppo di giovani mafiosi: Lucky Luciano, Bugsy Siegel e Meyer Lansky. Dopo la morte di Maranzano, Luciano creò una sorta di comitato di controllo sulle attività mafiose, denominato Commissione. Ne facevano parte le cinque famiglie preminenti della mafia newyorkese e la famiglia Bonanno era una di queste. Negli anni ’50 riuscirà ad esercitare un ruolo di pacificatore: la "pax Bonanno" regna tra le famiglie mafiose americane e quale occasione migliore per celebrare questa nuova età dell’oro che una festa di matrimonio? Al ricevimento per le nozze del figlio Salvatore con Rosalia Profaci, anch’essa figlia di boss., all’hotel Astor di Manhattan ci sono tremila persone, tra cui uomini d’affari, politici, ecclesiastici, il direttore del giornale Il Progresso Italo-Americano e tanti altri. Nell’agosto del ’57 viene in Italia, per l’inaugurazione di un orfanotrofio in Sicilia. All’aeroporto di Fiumicino riceve un’accoglienza trionfale: c’è pure Bernardo Mattarella, anche lui castellammarese, democristiano e più volte ministro. Solo negli anni 60' comincia il suo declino a seguito delle rivelazioni di Joe Valachi.
Condannato dalla commissione di cosa nostra, Bonanno sparisce simulando un sequestro di persona (31 ottobre 1964). Quando le acque si placano si ritira a Tucson in Arizona al confine con il Messico per morire molti anni dopo nel suo letto l'11 maggio 2002.
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Einaudi, 2008
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