I rifugi di Morucci e Faranda

Documento aggiornato al 25/02/2004
Nonostante il tono minaccioso dell'incontro e le esplicite diffide dei brigatisti - di cui hanno parlato diversi terroristi - Piperno e Pace si adoperarono per trovare rifugi sicuri a Morucci e Faranda.
Com'è noto i due trovarono ospitalità nell'abitazione della professoressa Giuliana Conforto in Viale Giulio Cesare a Roma dal 24 marzo 1979 fino al 29 maggio quando vennero arrestati dalla DIGOS.
La Conforto ha dichiarato di avere ignorato la reale identità dei due terroristi, che accolse sulla base della presentazione e delle calorose insistenze del professor Franco Piperno, del quale era amica e collega nell'insegnamento.
La Commissione ha accertato che in precedenza Morucci e Faranda erano stati ospitati dal signor Aurelio Candido, grafico del "Messaggero" e responsabile di "Notizie Radicali", amico di Stefania Rossini, all'epoca collaboratrice del quotidiano romano e convivente di Lanfranco Pace. Fu proprio Pace che andò a trovarlo al giornale per chiedergli di ospitare due suoi amici con scarse disponibilità finanziarie alla ricerca di un alloggio. Anche Candido ha dichiarato alla Commissione di aver ospitato i due ignorandone la reale identità.
Dopo la cattura dei due ebbe per le mani e scelse, come grafico, le fotografie da pubblicare sul "Messaggero". Venne allora assalito da qualche dubbio sull'identità di coloro con i quali aveva condiviso l'abitazione ma (1) a suo dire - non si rivolse al magistrato perché venne sconsigliato dal senatore Spadaccia al quale aveva chiesto un parere in proposito.
Il senatore Spadaccia ha fornito chiarimenti sulla versione di Candido: sta di fatto che quest'ultimo si recò dal magistrato soltanto quando un cronista giudiziario del "Messaggero" gli riferì delle indagini sul suo conto ed anche della possibilità che nei suoi confronti venisse emesso un mandato di cattura.
L'alloggio procurato da Piperno e Pace a Morucci e Faranda costituisce un ulteriore elemento a dimostrazione dell'intensità di un rapporto che non si può circoscrivere al periodo successivo alla rottura con le BR.
Ma l'episodio del quale è stato protagonista Candido si segnala anche perché è esemplare della mancata collaborazione con la Magistratura e dell'ambiguità, che sconfina con l'aperta connivenza nei confronti del terrorismo, da parte di ambienti e personalità dai quali era lecito attendersi un chiaro atteggiamento di lealtà democratica.

(1) Vedi deposizione Galati al G.I. Imposimato del 16 aprile 1982.
 
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