6. Organizzazioni terroristiche straniere

Documento aggiornato al 27/12/2004
Dalle deposizioni di terroristi detenuti è emerso che le BR, oltre che con la RAF, hanno in passato stabilito rapporti anche con un'altra organizzazione tedesca denominata "2 giugno" nonché con i baschi dell'ETA, con i francesi del NAPAP e con gli irlandesi dell'IRA.
Inizialmente l'interesse per i rapporti internazionali era notevole, tanto che in una certa fase fu dato l'incarico di occuparsene a Moretti, a tal fine liberato da altre incombenze. Successivamente però la considerazione per tali rapporti era notevolmente calata.
Per quanto riguarda l'IRA e l'ETA, Peci ha rilevato che i rapporti con tali organizzazioni non erano passibili di sviluppo "in quanto questi sono movimenti a livello di autonomia nazionale e non di liberazione, per cui non è stato possibile trovare spazi politici ampi a sufficienza per sviluppare un discorso comune".
Con il NAPAP i contatti si erano limitati ad uno scambio di armi.
Sostanzialmente coincidenti con le notizie date da Peci quelle fornite da Savasta.
Più intensi sono stati invece i rapporti con la RAF, soprattutto prima della scoperta a Milano della base BR di via Montenevoso (1 ottobre 1978) in quanto sono consistiti, oltre che nello scambio di armi, di esperienze e di rifugi, anche in un serrato confronto sugli obiettivi strategici da perseguire. Essi furono tenuti in un primo tempo da Azzolini, che si valeva della Kitzler in qualità di interprete, e successivamente da Moretti.
Secondo quanto fu rivelato a Peci dal brigatista Fiore, Moretti avrebbe avuto, come già accennato, contatti con l'esponente della RAF Willy Peter stoll.
Dal punto di vista politico i rapporti risultarono - a detta di Peci insoddisfacenti soprattutto per la mancanza da parte della RAF di un "minimo di inserimento a livello di massa, a livello operaio".
Anche Savasta ha confermato il giudizio negativo delle BR sull'attività della RAF, troppo impegnata nella lotta contro l'imperialismo americano e la NATO e portata a solidarizzare con tutti i movimenti di liberazione di altri Paesi, ma, al contempo, assolutamente avulsa dalla problematico interna tedesca.
Inoltre le BR rimproveravano ai tedeschi un allineamento sulle posizioni di politica estera dell'URSS che si manifestava nella rinuncia a denunciare, contrariamente a quanto facevano i brigatisti italiani, il "socialimperialismo sovietico". La RAF fu poi tacciata di servilismo nei confronti dell'URSS quando, anziché reagire duramente all'arresto di suoi militanti in territorio sovietico ed alla successiva estradizione dei medesimi nella RFT, giustificò la decisione del governo sovietico definendola una conseguenza delle pressioni dell'imperialismo americano.
I rapporti tra Prima Linea e NAPAP sono stati illustrati alla Commissione da Roberto Sandalo che entrò in contatto, grazie a Peter Freeman (un ex militante di Lotta Continua che era dovuto espatriare in Francia), con due giovani militanti dell'organizzazione francese.
Costoro, Serge e Pascal (1), giunsero a Torino nella primavera del 1979 a bordo di una Renault TX a iniezione 2600, da loro stessi rubata in Francia, che fu poi l'autovettura della quale Prima Linea si servì, il 18 luglio dello stesso anno, per l'assassinio del barista Carmine Civitate.
Da quel momento iniziò tra le due organizzazioni un intenso scambio di armi: i francesi ebbero da Prima Linea dei revolvers calibro 38 e una Magnum 44 e, a loro volta, portarono in Italia delle speciali pistole francesi nelle quali il caricatore si inserisce dall'alto. Sempre da costoro Prima Linea ottenne più di 70 chilogrammi di gelatina che dovevano servire per un grosso attentato. Questo micidiale esplosivo, pericolosissimo da usare, è stato fatto ritrovare da Sandalo dopo il suo arresto in località Rivalta dove era rinchiuso in un frigorifero. Nel settembre 1979 Serge e Pascal informarono Prima Linea che era possibile acquistare in Francia una partita di fucili d'assalto FAL rubata in una base NATO. Inoltre era possibile acquistare 200 mitra israeliani calibro 9 lungo capaci di sparare 650 colpi al minuto.
Per questa ragione Sandalo e Freeman si recarono a Parigi, ma la trattativa per l'acquisto fallì, sia perché i venditori pretendevano che si comprassero almeno 200 pezzi, sia per la difficoltà di attraversamento della frontiera.
Maurice Bignami tentò di utilizzare i francesi del NAPAP anche per mettersi in contatto con l'ETA. L'incontro, fissato a Parigi, dove, per conto di Prima Linea, si recò Maria Teresa Conti, fallì per un disguido.
Annotazioni − (1) La Commissione ha accertato trattarsi di Serge Fassi e di Pascal Trillat, arrestati a Parigi il 28 marzo 1980 insieme alla italiana Olga Girotto e ad altri dodici cittadini francesi. Il gruppo fu trovato in possesso di tre chili di esplosivo, due mitra, sette pistole e numerose bombe a mano.
 
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