12. I servizi segreti stranieri
Documento aggiornato al 27/12/2004
Mentre nessun governo straniero ha mai manifestato solidarietà o simpatia alle attività terroristiche italiane e si è potuto registrare un coro di condanne di fronte ai più efferati crimini del terrorismo, è indubbio che, a livello dei servizi segreti, il panorama internazionale appare molto meno confortante.
In tempi diversi e con fini diversi più di un servizio ha manifestato interesse per le attività dei terroristi ed ha tentato di strumentalizzarle offrendo contropartite in armi e denaro. Anche se è vero che a volte le azioni più spregiudicate (che sono una caratteristica universale delle centrali spionistiche) vengono condotte dai servizi all'insaputa dei loro stessi governi, è difficile supporre che i tentativi operati in Italia non abbiano almeno avuto il tacito consenso delle autorità politiche.
Va anche detto che, per quanto è emerso dalle indagini della Commissione, tali tentativi non sono stati coronati dal successo per l'indisponibilità delle BR che, non certo per patriottismo o per scrupoli morali, ma per comprensibile diffidenza, hanno finora rifiutato rapporti organici con i servizi.
In questo tutti i pentiti sono stati d'accordo: prestarsi ai giochi delle agenzie spionistiche sarebbe risultato molto pericoloso, dovendosi ritenere probabile, se non addirittura certo, che, una volta raggiunto il loro scopo, queste non avrebbero esitato a "scaricare" gli ingombranti "amici".
In tempi diversi e con fini diversi più di un servizio ha manifestato interesse per le attività dei terroristi ed ha tentato di strumentalizzarle offrendo contropartite in armi e denaro. Anche se è vero che a volte le azioni più spregiudicate (che sono una caratteristica universale delle centrali spionistiche) vengono condotte dai servizi all'insaputa dei loro stessi governi, è difficile supporre che i tentativi operati in Italia non abbiano almeno avuto il tacito consenso delle autorità politiche.
Va anche detto che, per quanto è emerso dalle indagini della Commissione, tali tentativi non sono stati coronati dal successo per l'indisponibilità delle BR che, non certo per patriottismo o per scrupoli morali, ma per comprensibile diffidenza, hanno finora rifiutato rapporti organici con i servizi.
In questo tutti i pentiti sono stati d'accordo: prestarsi ai giochi delle agenzie spionistiche sarebbe risultato molto pericoloso, dovendosi ritenere probabile, se non addirittura certo, che, una volta raggiunto il loro scopo, queste non avrebbero esitato a "scaricare" gli ingombranti "amici".