09. 28 febbraio 1978: Moro parla ai gruppi parlamentari congiunti della DC.

Commissione Parlamentare - Relazione Minoranza MSI

Una tregua in attesa di "qualche cosa di nuovo". Che influenza può avere questo "nuovo" sul 16 marzo?

Documento aggiornato il 04/01/2005
E' stato definito il "testamento spirituale" di Aldo Moro, questo secondo fondamentale discorso che noi vogliamo allegare alla relazione perché siano meglio intesi il ruolo e la strategia del personaggio prima del 16 marzo (vedi allegati). Si tratta davvero di un punto di riferimento attraverso il quale bisogna passare. Moro chiede ai gruppi parlamentari della DC sono molti i recalcitranti - di accettare l'astensione comunista e vince. Il discorso è di estremo interesse non solo perché precede di sole due settimane quel terribile 16 marzo, ma perché contiene un messaggio ancora da scoprire. O forse chiaro ai destinatari? E può, questo messaggio tipicamente moroteo, avere determinato il 16 marzo o averne influenzato le tragiche conseguenze? Sembra che Moro chieda ai gruppi di accettare quel voto come una tregua, per dare un "certo respiro" alla DC in attesa del verificarsi - di li ad un anno - di un evento eccezionale: l'elezione del Presidente della Repubblica (Aldo Moro). Poi le cose cambieranno. "Non mi sento di dire che dopo questo anno non vi siano novità politiche". "Se mi chiedete tra qualche tempo che cosa accadrà io dico: può esservi qualche cosa di nuovo ". "... lo voglio guardare un momento quest'anno che sta davanti a noi, quest'anno che comincia con questa crisi, che prosegue con le elezioni amministrative, certo difficili, ma che nel caos sarebbero ancora più difficili, prosegue con alcuni referendum, e taluni certamente laceranti, termina con una pausa per una emergenza costituzionale, termina con un evento costituzionale. Io non so se sia saggio dire se non c'è certezza per il domani non vale la pena di avere un'intesa per questo tempo. Anche questo è problematico, ma onestamente mi pare che un certo respiro di fronte a scadenze di questo genere non sarebbe male averlo".
Cos'è il "nuovo" che Moro promette o lascia intravedere? Cosa cambierà con Moro Presidente della Repubblica? Moro, infatti, padrino della "grande alleanza", trova già aperte le porte del Quirinale! E la stessa previsione dell'ascesa di Moro al Quirinale, unita alla conseguenza del "nuovo" che accadrà, quale peso possono avere avuto nel 16 marzo o nelle sue tragiche conclusioni?
La Commissione tutta presa a correre dietro a particolari inutili perché mille volte resi noti dalla stampa e accertati dalla magistratura, non si è
neppure accorta della mina posata dall'abile artificiere nel discorso ai Gruppi. E se proprio questa mina gli fosse costata la vita? Perché lasciare inesplorata questa pagina fondamentale per Moro, per la DC, per la società italiana? Ma fondamentale anche per il PCI.
Il "nuovo" riguardava forse il PCI, secondo un corso diverso della politica italiana con la DC fuori dalle secche dell'anno difficilissimo e con Moro capo dello Stato? Se Moro chiedeva una tregua, cosa pensava di fare dopo, a risultati tutti acquisiti? Ma fondamentale anche per certi notabili della DC. Che fine avrebbero fatto con Moro artefice-padrino-padrone della DC, Presidente della Repubblica? Qualcuno lavorerà su questi interrogativi come su altri, neppure sollevati dalla Commissione per paura di offendere la memoria di Moro. Moro si offende se non si cerca la verità, se non si scopre perché è stato sequestrato ed ucciso. Chi ne aveva interesse al di là della ferocia delle BR. Chi, magari per gretto e cinico egoismo, potendo salvarlo, lo ha lasciato morire.
 
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