16. L'attuale congiuntura, passaggio dalla pace armata alla guerra
Documento aggiornato al 07/02/2005
La congiuntura attuale è caratterizzata dal passaggio dalla fase della "pace armata" a quella della "guerra". Questo passaggio viene manifestandosi come un processo estremamente contraddittorio, che contemporaneamente si identifica con la ristrutturazione dello Stato in Stato imperialista delle multinazionali. Si tratta quindi di una congiuntura estremamente importante la cui durata e specificità dipendono dal rapporto che si stabilisce tra rivoluzione e controrivoluzione: non è comunque un processo pacifico, ma nel suo divenire, assume progressivamente la forma della guerra.
Il principio tattico della guerriglia in questa congiuntura è la disarticolazione delle forze del nemico.
Disarticolare le forze del nemico significa portare un attacco il cui obbiettivo principale è ancora quello di propagandare la lotta armata e la sua necessità, ma in esso già comincia ad operare anche il principio tattico proprio della fase successiva la distruzione delle forze del nemico: questo attacco deve propagandare la linea politica dell'avanguardia politico-militare e contemporaneamente disarticolare la nuova forma che lo Stato imperialista va assumendo, deve cioè tendere anche ad inceppare, creare disfunzioni nell'apparato di guerra che la controrivoluzione va approntando. Scopo immediato di questi attacchi è:
a) mettere sistematicamente a nudo il fatto che il governo (Esecutivo) è nello stesso tempo uno strumento di repressione interna e una determinazione nazionale degli interessi dell'imperialismo dominante con in testa gli USA e la RFT. Obbiettivo questo che potrà essere conseguito sviluppando l'iniziativa su tre fronti:
1 - contro la DC che dal dopoguerra in poi rappresenta nel nostro paese gli interessi tattici e strategici dell'imperialismo dominante e delle multinazionali;
2 - contro il personale politico imperialista che manovra le strutture centrali dello Stato, strutture che si snodano a partire dai ministeri attraverso un corpo ben distinto di istituzioni economiche, giudiziarie, carcerarie, militari, in tutto il paese.
3 - contro il personale politico imperialista che manovra i "centri vitali" del potere direttamente o indirettamente collegati all'Esecutivo ma formalmente autonomi (dalla Confindustria alle gerarchie di fabbrica, Fondazioni, mass-media).
4 - contro il personale politico imperialista che manovra le filiali locali degli organismi sovranazionali (Trilateral C, CEE, NATO) e che perciò funziona da tramite materiale della catena di trasmissione del potere.
b) accumulare su questo attacco un vasto e articolato potenziale rivoluzionario consolidandolo nella mobilitazione permanente contro lo Stato imperialista e l'Esecutivo che ne è il cervello e il motore.
Da come si risolve lo scontro in questa fase dipendono in larga misura i tempi della guerra ed in ultima analisi anche il suo esito.
La disarticolazione delle forze del nemico è quindi l'ultimo periodo della fase della banda armata e introduce progressivamente in quella della guerra civile rivoluzionaria.
Disarticolazione politica e militare delle forze del nemico devono procedere di pari passo, e dal lato delle forze rivoluzionarie, questo processo corrisponde attualmente alla costruzione del Partito Comunista Combattente nel movimento di resistenza proletaria, per sviluppare la guerra di classe di lunga durata per la conquista del potere.
Il principio tattico della guerriglia in questa congiuntura è la disarticolazione delle forze del nemico.
Disarticolare le forze del nemico significa portare un attacco il cui obbiettivo principale è ancora quello di propagandare la lotta armata e la sua necessità, ma in esso già comincia ad operare anche il principio tattico proprio della fase successiva la distruzione delle forze del nemico: questo attacco deve propagandare la linea politica dell'avanguardia politico-militare e contemporaneamente disarticolare la nuova forma che lo Stato imperialista va assumendo, deve cioè tendere anche ad inceppare, creare disfunzioni nell'apparato di guerra che la controrivoluzione va approntando. Scopo immediato di questi attacchi è:
a) mettere sistematicamente a nudo il fatto che il governo (Esecutivo) è nello stesso tempo uno strumento di repressione interna e una determinazione nazionale degli interessi dell'imperialismo dominante con in testa gli USA e la RFT. Obbiettivo questo che potrà essere conseguito sviluppando l'iniziativa su tre fronti:
1 - contro la DC che dal dopoguerra in poi rappresenta nel nostro paese gli interessi tattici e strategici dell'imperialismo dominante e delle multinazionali;
2 - contro il personale politico imperialista che manovra le strutture centrali dello Stato, strutture che si snodano a partire dai ministeri attraverso un corpo ben distinto di istituzioni economiche, giudiziarie, carcerarie, militari, in tutto il paese.
3 - contro il personale politico imperialista che manovra i "centri vitali" del potere direttamente o indirettamente collegati all'Esecutivo ma formalmente autonomi (dalla Confindustria alle gerarchie di fabbrica, Fondazioni, mass-media).
4 - contro il personale politico imperialista che manovra le filiali locali degli organismi sovranazionali (Trilateral C, CEE, NATO) e che perciò funziona da tramite materiale della catena di trasmissione del potere.
b) accumulare su questo attacco un vasto e articolato potenziale rivoluzionario consolidandolo nella mobilitazione permanente contro lo Stato imperialista e l'Esecutivo che ne è il cervello e il motore.
Da come si risolve lo scontro in questa fase dipendono in larga misura i tempi della guerra ed in ultima analisi anche il suo esito.
La disarticolazione delle forze del nemico è quindi l'ultimo periodo della fase della banda armata e introduce progressivamente in quella della guerra civile rivoluzionaria.
Disarticolazione politica e militare delle forze del nemico devono procedere di pari passo, e dal lato delle forze rivoluzionarie, questo processo corrisponde attualmente alla costruzione del Partito Comunista Combattente nel movimento di resistenza proletaria, per sviluppare la guerra di classe di lunga durata per la conquista del potere.