1962 - 1965
3. Il Concilio Vaticano II
Documento aggiornato al 17/02/2006
Ventunesimo concilio ecumenico, ispirato e guidato dai pontefici Giovanni XXIII e Paolo VI; si svolse nella basilica di San Pietro, dall'11 ottobre 1962 all'8 dicembre 1965.
Annunciato il 25 gennaio 1959, fu convocato da Giovanni XXIII allo scopo risolvere i problemi dell'età moderna attraverso la riscoperta del messaggio cristiano ed il rinnovamento delle strutture ecclesiastiche e disciplinari della comunità cattolica. Ebbe la prima sessione (11 ottobre-8 dicembre 1962) sotto Giovanni XXIII e le altre tre (29 settembre-4 dicembre 1963; 14 settembre-21 novembre 1964; 4 settembre-8 dicembre 1965) sotto Paolo VI.
Le principali discussioni riguardarono la liturgia, le fonti della Rivelazione, i mezzi di comunicazione sociale, l'unità ecumenica e la Chiesa.
Manifestando una sensibilità molto acuta e vicina ai problemi dell'uomo d'oggi, il concilio Vaticano II ha attirato l'attenzione mondiale, riscuotendo profondi consensi anche in ambienti lontani dalla religione o critici nei confronti della Chiesa di Roma.
Di grande importanza è stata la dichiarazione sulla libertà religiosa (Dignitatis humanae) e soprattutto la costituzione pastorale sulla Chiesa nel mondo contemporaneo (Gaudium et spes). Oltre alle riforme liturgiche (riforma dei riti sacramentali e possibilità d'uso della lingua nazionale), lo spirito ecumenico del Vaticano II ha nettamente migliorato i rapporti con le denominazioni protestanti e ortodosse e con le religioni non cristiane.
Annunciato il 25 gennaio 1959, fu convocato da Giovanni XXIII allo scopo risolvere i problemi dell'età moderna attraverso la riscoperta del messaggio cristiano ed il rinnovamento delle strutture ecclesiastiche e disciplinari della comunità cattolica. Ebbe la prima sessione (11 ottobre-8 dicembre 1962) sotto Giovanni XXIII e le altre tre (29 settembre-4 dicembre 1963; 14 settembre-21 novembre 1964; 4 settembre-8 dicembre 1965) sotto Paolo VI.
Le principali discussioni riguardarono la liturgia, le fonti della Rivelazione, i mezzi di comunicazione sociale, l'unità ecumenica e la Chiesa.
Manifestando una sensibilità molto acuta e vicina ai problemi dell'uomo d'oggi, il concilio Vaticano II ha attirato l'attenzione mondiale, riscuotendo profondi consensi anche in ambienti lontani dalla religione o critici nei confronti della Chiesa di Roma.
Di grande importanza è stata la dichiarazione sulla libertà religiosa (Dignitatis humanae) e soprattutto la costituzione pastorale sulla Chiesa nel mondo contemporaneo (Gaudium et spes). Oltre alle riforme liturgiche (riforma dei riti sacramentali e possibilità d'uso della lingua nazionale), lo spirito ecumenico del Vaticano II ha nettamente migliorato i rapporti con le denominazioni protestanti e ortodosse e con le religioni non cristiane.