3. L'eversione di destra e le coperture istituzionali

05. La riunificazione neofascista e le nuove connivenze

Documento aggiornato al 30/11/2005
La risposta allo scioglimento di Ordine Nuovo è costituita dal tentativo di riunificazione tra On e An che viene lungamente preparata con contatti tra gli ordinovisti e gli avanguardisti in Italia e voluta fortemente da Stefano Delle Chiaie e che fu sancita in una riunione svoltasi ad Albano nel 1975. Alla presenza degli stati maggiori dell’eversione e di diversi latitanti (come Delle Chiaie e Concutelli) rientrati clandestinamente, fu dato corpo alla struttura riunita, che, utilizzando quale schermo la sigla ancora legale di An, non doveva essere la somma delle due strutture, ma la risultante della loro fusione, riconoscendo zona per zona la leadership all’organizzazione localmente più rappresentativa. L’organizzazione riunita doveva avere un suo organigramma e mettere in comune le armi, le strutture logistiche e il piano d’azione attorno ad una strategia che sanziona un radicale cambiamento di atteggiamento.

Delle Chiaie, secondo quanto poi appreso dall’autorità giudiziaria, avrebbe esordito senza mezzi termini annunciando che: "noi siamo qui non per fare stupidaggini come seguire linee politiche o fare giornali, noi siamo qui per prenderci il potere" secondo una linea d’azione così sintetizzata da Calore: "arrivare ad ottenere la disarticolazione del potere colpendo le cinghie di trasmissione del potere statale".

Come si vede il baricentro si sposta verso una scelta spiccatamente antisistemica. L’indicazione data in quella sede da Delle Chiaie proclamando che "Occorsio era un nemico da abbattere" fornisce una tragica esemplificazione del nuovo atteggiamento, ed avrà l’anno successivo puntuale esecuzione per mano dell’ordinovista Concutelli.

Naturalmente si potrà e si dovrà discutere a lungo sulla reale vocazione "antisistemica" di due organizzazioni che, nei fatti, rappresentavano il braccio armato dell’ufficio Affari riservati del Viminale e del Sid, nonché erano organici a quegli apparati atlantici – agli americani, per intenderci – i quali erano invisi a settori non marginali della destra radicale in quanto responsabili della sconfitta del nazi-fascismo.

Questa falsa vocazione "antisistemica" avrebbe poi portato Vincenzo Vinciguerra ad organizzare l’attentato di Peteano, proprio quale gesto di rottura rispetto alle collusioni istituzionali dei suoi ex camerati.

Per tornare ad An e On, il processo di riunificazione appare estremamente significativo per comprendere lo sviluppo della strategia della destra eversiva nel suo complesso. Esso non ha potuto avere in sede processuale - per ragioni necessariamente legate ai limiti e agli obiettivi di ogni vicenda giudiziaria - una adeguata valorizzazione ricostruttiva, rimanendo schiacciato tra le valutazioni in punto di diritto sugli elementi della fattispecie associativa e i vincoli derivanti dal principio del ne bis in idem. Tuttavia si può storicamente affermare che la riunificazione si pone come passaggio tattico di una strategia che vede intrecciarsi i percorsi degli ordinovisti e degli avanguardisti. Il delitto Occorsio, già ricordato, il sequestro Mariano, l’attentato a Leighton, si inseriscono in tale contesto. L’arresto di appartenenti alle due organizzazioni nell’appartamento di via Sartorio in Roma nel dicembre del 1975, fornisce, insieme al rinvenimento dell’organigramma della struttura unificata e di copioso materiale documentale, tra cui documenti ideologici di pugno di Concutelli e di Delle Chiaie, la dimostrazione evidente dell’avvenuta fusione.
 
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