4. I tentativi golpisti
03. Il ruolo di Licio Gelli
Documento aggiornato al 30/11/2005
I contenuti di OP, decrittati alla luce delle acquisizioni successive, convincono che tra le responsabilità da occultare vi fu anche quella di Licio Gelli il cui ruolo sarebbe stato quello di consegnare la persona del Presidente della Repubblica in mano al Fronte Nazionale, avvantaggiato in ciò dai rapporti diretti con il Generale Miceli che davano a Gelli libero accesso al Quirinale. Questo è il ruolo che a Gelli sarebbe stato assegnato nel colpo di Stato del 1970 in danno del Presidente Saragat; analogo ruolo Gelli avrebbe dovuto svolgere in danno del Presidente Leone secondo un altro progetto eversivo del '73 - '74, di cui in seguito più ampiamente si dirà.
Il ruolo di Licio Gelli nel golpe Borghese emerge con chiarezza dalla trascrizione di una delle bobine nascoste alla magistratura e consegnate successivamente dal capitano Labruna al giudice istruttore di Milano, Guido Salvini.
La trascrizione è assai eloquente (nella trascrizione l'abbreviazione M. corrisponde a Maurizio Degli Innocenti, l'abbreviazione T. a Torquato Nicoli, l'abbreviazione S. al col. Sandro Romagnoli e l'abbreviazione L. al cap. Labruna):
M.: […] siccome si era parlato al centro di quella dichiarazione Fronte Nazionale dell'acquisizione della persona fisica del Presidente, il quale doveva essere consegnato [...] consegnato sapete da chi. No?
S.: No.
M.: Da Licio Gelli.
L.: Da?...
M.: Licio Gelli.
S.: No, non ho capito, scusa.
L.: Licio Gelli doveva consegnare precisamente la persona del Presidente della Repubblica in mano al Fronte Nazionale.
M.: Ma questo nel quadro della pianificazione...
L.: Nel quadro della pianificazione delle Forze Armate.
( Battute non sufficientemente comprensibili)
M.: Questo lo deve confermare Remo.
S.: Allora, Gelli cattura...
M.: Saragat.
S.: Saragat. ...(parole incomprensibili) perchè, che cosa ha Gelli...
M.: Naturale perché, eh. I rapporti Gelli-Miceli sono chiari. Gelli ha un documento che dà libero accesso in qualunque ora del giorno e della notte, al Quirinale.
S.: Documento che gli è stato dato da chi?
M.: Non lo so.
S.: Chi?
M.: So che il capitano Morandi può darsi che ne sappia qualche cosa.
S.: Chi?
L.: Morandi.
M.: Perchè Gelli è lì considerata persona estremamente... estremamente... (pp.ii. a causa di rumori).
S.: Quindi Gelli avrebbe dovuto avere, nel contesto della pianificazione di Tora Tora, il compito della cattura di Saragat.
M.: Sì.
S.: Da parte di chi? Con quali complici? Erano Carabinieri?
M.: Non so se la cattura doveva avvenire in Via della Camilluccia o al Quirinale.
S.: Sì, ma, dico, sulla scorta di quali disponibilità materiali del Gelli?
M.: Questo non lo so. Comunque...
S.: Era un'azione autonoma di cui non si dovevano interessare i nuclei del Fronte Nazionale?
M.: Evidentemente sì. Mentre, a differenza di questo, nel disegno, che ho creduto di capire nella casa di Sorrento (nome non certo), si intendeva a far fare, con un po' di buona volontà, a Leone a prendere un certo determinato atteggiamento in una certa circostanza. Lui doveva parlare in certo tipo di campane.
S.: Ma, appunto, riferito a quale tempo?
(Battute incomprensibili per sovrapposizione delle voci)
M.: No... (pp.ii.), per arrivare a Leone, anche in casa sua, riuscire a prenderlo...
S.: Sì.
M.: Lui doveva non avere rapporti con l'esterno...
S.: Sì.
M.: E in genere non fare dichiarazioni.
T.: E poi sciogliere le Camere.
S.: Ma nel quadro di che cosa?
M.: Ovviamente di una più vasta operazione della quale noi non siamo a conoscenza.
(Battute non sufficientemente comprensibili)
S.: No, scusa, Tino, io vorrei capire. Io posso capire che catturare Saragat nel contesto di...
T.: Come... (pp.ii.)?
S.: ...(pp.ii.), mi pare che, c'è un quadro di base come quello, io lo... (p.i.), ma così io, nella notte, vado a prendere Leone e gli dico: sciogli le Camere. Evidentemente...
T.: Erano uomini muniti di silenziatore.
M.: Io ho precisato...
S.: Ma d'accordo, ma...
M.: Io ho precisato che si trattava di un avallo.
L.: Cioè?
M.: Che la cambiale doveva essere qualcun altro a firmarla, ma a garantirla doveva essere lui. Cioè, a garantire dall'inizio di...
S.: Parliamo... i nomi convenzionali, parliamoci chiaro.
T.: Sì.
M.: Qualcuno faceva l'operazione, no? E l'amico Leone compariva alla televisione e annunciava che la Repubblica aveva cambiato indirizzo.
S.: Sì, va beh, ma chi doveva compiere questa operazione?
M.: E chi lo sa? Ecco perchè Pinto aveva chiesto 15 uomini. Non abbiamo fatto domande, non siamo...
S.: Pinto aveva chiesto 15 uomini con 15 silenziatori.
M.: ... (pp.ii.).
S.: Allora... (pp.ii.), avremmo vissuto delle giornate con il patema di un immediato colpo di Stato...
T.: Sì.
S.: In cui una parte di questa azione sarebbe stata... (pp.ii.) una formazione di 15 persone con 15 silenziatori.
T: Esatto.
S.: ... (pp.ii.). ... (p.i.) sta dall'altra organizzazione che sta pensando di fare queste cose qua.
M.: Credi?
S.: Può darsi.
(Battute non sufficientemente comprensibili)
L.: Se Pinto [nome non certo] chiama Gelli, Gelli è socialistoide, come dice...
M.: Gelli è considerato, negli uffici politici, uomo di dichiarate simpatie per la destra: Movimento Sociale etc. Soltanto chi non ne conosce la contorta personalità può credere ad una facciata di tipo estremo...
Successivamente da nuove indagini giudiziarie, sulla base di nuovi apporti collaborativi di Spiazzi e Labruna è in particolare emerso:
1. L'attività informativa svolta sul Golpe Borghese e sulla Rosa dei Venti, contattando soprattutto Remo Orlandini, e la successiva espunzione e manipolazione dei nastri operata dai responsabili del Reparto D, affinchè non divenisse pubblico il coinvolgimento in tali progetti di alcuni alti ufficiali, di Licio Gelli e di parte della massoneria, nonché la piena conoscenza del progetto Borghese e di quelli successivi da parte degli ambienti militari americani.
2. La consegna allo stesso Labruna ad opera del giornalista Guido Paglia, divenuto alla fine del 1972 informatore del Sid, di una dettagliata relazione sul ruolo svolto da Avanguardia nazionale nel golpe Borghese e sugli avvenimenti della notte tra il 7 e l'8 dicembre 1970, relazione poi trasmessa al Generale Maletti e mai inviata da questi all'autorità giudiziaria, rimanendo praticamente inutilizzata.
3. La consegna da parte di Guido Giannettini sempre a Labruna di un'analoga relazione sul golpe Borghese, dalla quale i responsabili del Reparto D avevano soppresso la nota relativa all'ammiraglio Giovanni Torrisi affinchè non ne emergesse il coinvolgimento nei fatti del 1970.
Il ruolo di Licio Gelli nel golpe Borghese emerge con chiarezza dalla trascrizione di una delle bobine nascoste alla magistratura e consegnate successivamente dal capitano Labruna al giudice istruttore di Milano, Guido Salvini.
La trascrizione è assai eloquente (nella trascrizione l'abbreviazione M. corrisponde a Maurizio Degli Innocenti, l'abbreviazione T. a Torquato Nicoli, l'abbreviazione S. al col. Sandro Romagnoli e l'abbreviazione L. al cap. Labruna):
M.: […] siccome si era parlato al centro di quella dichiarazione Fronte Nazionale dell'acquisizione della persona fisica del Presidente, il quale doveva essere consegnato [...] consegnato sapete da chi. No?
S.: No.
M.: Da Licio Gelli.
L.: Da?...
M.: Licio Gelli.
S.: No, non ho capito, scusa.
L.: Licio Gelli doveva consegnare precisamente la persona del Presidente della Repubblica in mano al Fronte Nazionale.
M.: Ma questo nel quadro della pianificazione...
L.: Nel quadro della pianificazione delle Forze Armate.
( Battute non sufficientemente comprensibili)
M.: Questo lo deve confermare Remo.
S.: Allora, Gelli cattura...
M.: Saragat.
S.: Saragat. ...(parole incomprensibili) perchè, che cosa ha Gelli...
M.: Naturale perché, eh. I rapporti Gelli-Miceli sono chiari. Gelli ha un documento che dà libero accesso in qualunque ora del giorno e della notte, al Quirinale.
S.: Documento che gli è stato dato da chi?
M.: Non lo so.
S.: Chi?
M.: So che il capitano Morandi può darsi che ne sappia qualche cosa.
S.: Chi?
L.: Morandi.
M.: Perchè Gelli è lì considerata persona estremamente... estremamente... (pp.ii. a causa di rumori).
S.: Quindi Gelli avrebbe dovuto avere, nel contesto della pianificazione di Tora Tora, il compito della cattura di Saragat.
M.: Sì.
S.: Da parte di chi? Con quali complici? Erano Carabinieri?
M.: Non so se la cattura doveva avvenire in Via della Camilluccia o al Quirinale.
S.: Sì, ma, dico, sulla scorta di quali disponibilità materiali del Gelli?
M.: Questo non lo so. Comunque...
S.: Era un'azione autonoma di cui non si dovevano interessare i nuclei del Fronte Nazionale?
M.: Evidentemente sì. Mentre, a differenza di questo, nel disegno, che ho creduto di capire nella casa di Sorrento (nome non certo), si intendeva a far fare, con un po' di buona volontà, a Leone a prendere un certo determinato atteggiamento in una certa circostanza. Lui doveva parlare in certo tipo di campane.
S.: Ma, appunto, riferito a quale tempo?
(Battute incomprensibili per sovrapposizione delle voci)
M.: No... (pp.ii.), per arrivare a Leone, anche in casa sua, riuscire a prenderlo...
S.: Sì.
M.: Lui doveva non avere rapporti con l'esterno...
S.: Sì.
M.: E in genere non fare dichiarazioni.
T.: E poi sciogliere le Camere.
S.: Ma nel quadro di che cosa?
M.: Ovviamente di una più vasta operazione della quale noi non siamo a conoscenza.
(Battute non sufficientemente comprensibili)
S.: No, scusa, Tino, io vorrei capire. Io posso capire che catturare Saragat nel contesto di...
T.: Come... (pp.ii.)?
S.: ...(pp.ii.), mi pare che, c'è un quadro di base come quello, io lo... (p.i.), ma così io, nella notte, vado a prendere Leone e gli dico: sciogli le Camere. Evidentemente...
T.: Erano uomini muniti di silenziatore.
M.: Io ho precisato...
S.: Ma d'accordo, ma...
M.: Io ho precisato che si trattava di un avallo.
L.: Cioè?
M.: Che la cambiale doveva essere qualcun altro a firmarla, ma a garantirla doveva essere lui. Cioè, a garantire dall'inizio di...
S.: Parliamo... i nomi convenzionali, parliamoci chiaro.
T.: Sì.
M.: Qualcuno faceva l'operazione, no? E l'amico Leone compariva alla televisione e annunciava che la Repubblica aveva cambiato indirizzo.
S.: Sì, va beh, ma chi doveva compiere questa operazione?
M.: E chi lo sa? Ecco perchè Pinto aveva chiesto 15 uomini. Non abbiamo fatto domande, non siamo...
S.: Pinto aveva chiesto 15 uomini con 15 silenziatori.
M.: ... (pp.ii.).
S.: Allora... (pp.ii.), avremmo vissuto delle giornate con il patema di un immediato colpo di Stato...
T.: Sì.
S.: In cui una parte di questa azione sarebbe stata... (pp.ii.) una formazione di 15 persone con 15 silenziatori.
T: Esatto.
S.: ... (pp.ii.). ... (p.i.) sta dall'altra organizzazione che sta pensando di fare queste cose qua.
M.: Credi?
S.: Può darsi.
(Battute non sufficientemente comprensibili)
L.: Se Pinto [nome non certo] chiama Gelli, Gelli è socialistoide, come dice...
M.: Gelli è considerato, negli uffici politici, uomo di dichiarate simpatie per la destra: Movimento Sociale etc. Soltanto chi non ne conosce la contorta personalità può credere ad una facciata di tipo estremo...
Successivamente da nuove indagini giudiziarie, sulla base di nuovi apporti collaborativi di Spiazzi e Labruna è in particolare emerso:
1. L'attività informativa svolta sul Golpe Borghese e sulla Rosa dei Venti, contattando soprattutto Remo Orlandini, e la successiva espunzione e manipolazione dei nastri operata dai responsabili del Reparto D, affinchè non divenisse pubblico il coinvolgimento in tali progetti di alcuni alti ufficiali, di Licio Gelli e di parte della massoneria, nonché la piena conoscenza del progetto Borghese e di quelli successivi da parte degli ambienti militari americani.
2. La consegna allo stesso Labruna ad opera del giornalista Guido Paglia, divenuto alla fine del 1972 informatore del Sid, di una dettagliata relazione sul ruolo svolto da Avanguardia nazionale nel golpe Borghese e sugli avvenimenti della notte tra il 7 e l'8 dicembre 1970, relazione poi trasmessa al Generale Maletti e mai inviata da questi all'autorità giudiziaria, rimanendo praticamente inutilizzata.
3. La consegna da parte di Guido Giannettini sempre a Labruna di un'analoga relazione sul golpe Borghese, dalla quale i responsabili del Reparto D avevano soppresso la nota relativa all'ammiraglio Giovanni Torrisi affinchè non ne emergesse il coinvolgimento nei fatti del 1970.