Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di Ilaria Alpi e Miran
03. Una verità non giustificata dalla dinamica dell'agguato mortale
Memoria di Minoranza DS
Documento aggiornato al 01/04/2006
Le forze di opposizione hanno espresso un giudizio molto positivo sulla perizia che la Polizia
Scientifica ha fatto sull'auto nella quale trovarono la morte i due giornalisti. Grazie all'acquisizione dell'auto la perizia della Polizia di Stato ha posto fine al "balletto delle perizie". Ilaria Alpi è stata uccisa da un colpo sparato da una arma lunga ad una distanza di circa 5 metri. Ma questa certezza non avvalora affatto la verità del Presidente il quale sostiene che non si è trattato di una esecuzione, come se fosse l'arma usata o la distanza a determinare o meno la volontà omicidiaria del commando. La realtˆ è che i due giornalisti sono stati uccisi, mentre i due somali, l'autista e la guardia del corpo sono sopravvissuti.
Il Presidente sostiene che non ci sarebbe stato un intento omicida in quanto il commando ha risposto al fuoco della guardia del corpo che ha sparato per prima. A sostegno di questa affermazione che va detto non è certo nuova nella storia giudiziaria di questi anni,il Presidente fa riferimento a nuovi testimoni oculari che invece non sappiamo con certezza se sono tali. Sappiamo solo che sono nelle immagini del dopo agguato. Ma anche se fosse, come è possibile credere al fatto che un commando ben armato con forze di molto preponderanti volesse rapire due giornalisti, finendo invece per ucciderli fallendo in modo eclatante la propria azione solo perché una guardia del corpo aveva esploso qualche colpo. Perché non uccidere o neutralizzare i due somali se l'intento era di rapire i due giornalisti ? La dinamica dell'agguato ci dice invece che la volontà di uccidere si è manifestata in modo efficace e rapida e ha raggiunto il suo scopo. Il resitosono congetture senza alcun riscontro.
Scientifica ha fatto sull'auto nella quale trovarono la morte i due giornalisti. Grazie all'acquisizione dell'auto la perizia della Polizia di Stato ha posto fine al "balletto delle perizie". Ilaria Alpi è stata uccisa da un colpo sparato da una arma lunga ad una distanza di circa 5 metri. Ma questa certezza non avvalora affatto la verità del Presidente il quale sostiene che non si è trattato di una esecuzione, come se fosse l'arma usata o la distanza a determinare o meno la volontà omicidiaria del commando. La realtˆ è che i due giornalisti sono stati uccisi, mentre i due somali, l'autista e la guardia del corpo sono sopravvissuti.
Il Presidente sostiene che non ci sarebbe stato un intento omicida in quanto il commando ha risposto al fuoco della guardia del corpo che ha sparato per prima. A sostegno di questa affermazione che va detto non è certo nuova nella storia giudiziaria di questi anni,il Presidente fa riferimento a nuovi testimoni oculari che invece non sappiamo con certezza se sono tali. Sappiamo solo che sono nelle immagini del dopo agguato. Ma anche se fosse, come è possibile credere al fatto che un commando ben armato con forze di molto preponderanti volesse rapire due giornalisti, finendo invece per ucciderli fallendo in modo eclatante la propria azione solo perché una guardia del corpo aveva esploso qualche colpo. Perché non uccidere o neutralizzare i due somali se l'intento era di rapire i due giornalisti ? La dinamica dell'agguato ci dice invece che la volontà di uccidere si è manifestata in modo efficace e rapida e ha raggiunto il suo scopo. Il resitosono congetture senza alcun riscontro.