Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di Ilaria Alpi e Miran
05. Il centro giornalistico di depistaggio è una invenzione.
Memoria di Minoranza DS
Documento aggiornato al 01/04/2006
Il Presidente Taormina ha individuato come protagonista principale del complotto della sinistra il centro giornalistico di depistaggio composto da alcune testate e da alcuni giornalisti. Si tratta di una invenzione politica abusata dalla maggioranza anche in altri campi.
Durante i lavori della Commissione l'obiettivo di colpire questo centro è diventato ossessivo e in una certa fase perfino dominante. Mentre al termine dei lavori questo obiettivo politico è diventato il compito della Commissione al punto da metterlo nella prima pagina delle conclusioni del Presidente e di farne un capitolo a parte nella relazione di maggioranza.
Abbiamo già detto che la Commissione non aveva questo compito, ma anche se fosse stato utile dedicare una parte delle indagini alle "verità giornalistiche" appaiono gravi i giudizi che vengono espressi sul lavoro di questi giornalisti.
Le forze di opposizioni hanno mantenuto durante tutti i lavori della Commissione un atteggiamento indipendente sulle ipotesi di lavoro, sulle tesi e sulle fonti dei giornalisti impegnati nella ricerca della verità sull 'omicidio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin.
Abbiamo potuto constatare che questo lavoro era spesso privo di riscontri e che molte fonti giornalistiche erano poco credibili e attendibili. Ma non possiamo accettare che vengano colpite la professionalità e la buona fede di chi in questi anni ha tenuto viva la ricerca della verità sul caso. Non è esistito alcun complotto né si è mai organizzato un centro giornalistico di depistaggio. I giornalisti hanno fatto il loro lavoro con le modalità, le relazioni e gli strumenti tipici delle indagini giornalistiche. Criticarli non è lesa maestà, ma un conto è la critica altro è la denigrazione e la calunnia.
Durante i lavori della Commissione l'obiettivo di colpire questo centro è diventato ossessivo e in una certa fase perfino dominante. Mentre al termine dei lavori questo obiettivo politico è diventato il compito della Commissione al punto da metterlo nella prima pagina delle conclusioni del Presidente e di farne un capitolo a parte nella relazione di maggioranza.
Abbiamo già detto che la Commissione non aveva questo compito, ma anche se fosse stato utile dedicare una parte delle indagini alle "verità giornalistiche" appaiono gravi i giudizi che vengono espressi sul lavoro di questi giornalisti.
Le forze di opposizioni hanno mantenuto durante tutti i lavori della Commissione un atteggiamento indipendente sulle ipotesi di lavoro, sulle tesi e sulle fonti dei giornalisti impegnati nella ricerca della verità sull 'omicidio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin.
Abbiamo potuto constatare che questo lavoro era spesso privo di riscontri e che molte fonti giornalistiche erano poco credibili e attendibili. Ma non possiamo accettare che vengano colpite la professionalità e la buona fede di chi in questi anni ha tenuto viva la ricerca della verità sul caso. Non è esistito alcun complotto né si è mai organizzato un centro giornalistico di depistaggio. I giornalisti hanno fatto il loro lavoro con le modalità, le relazioni e gli strumenti tipici delle indagini giornalistiche. Criticarli non è lesa maestà, ma un conto è la critica altro è la denigrazione e la calunnia.