2 novembre 1975
Pier Paolo Pasolini: un omicidio preannunciato
Documento aggiornato al 29/09/2006
Approfondimenti / DOSSIER
I grandi casi di cronaca nera Dagli anni '50 ad oggi, un percorso ai margini della storia tra le vicende più oscure e intricate che il nostro Paese ha conosciuto Dal caso di Arnaldo Graziosi, accusato di aver ucciso la moglie, fino all'omicidio dell'Olgiata, in questo dossier troverete delitti eccellenti e altri meno noti, quasi tutti ancora irrisolti, che hanno occupato molte pagine dei giornali e hanno toccato da vicino e in vario modo l'opinione pubblica italiana. Donne uccise dai mariti, uomini vittime della criminalità, o essi stessi criminali, storie passionali che si concludono tragicamente, episodi di pedofilia e omosessualità, misteriosi incidenti che sfociano in affaire, fino al vero e proprio delitto politico. E' a questo punto che l'intreccio con la storia si fa più stretto, che le luci si spengono ed i misteri, quasi sempre, si infittiscono. |
Data: 2 novembre 1975
Luogo: via dell’Idroscalo, Ostia Lido (Roma)
Vittima: Pier Paolo Pasolini, 53 anni, scrittore, poeta, regista, omosessuale dichiarato, perseguitato da una certa opinione pubblica
Causa del decesso: Pasolini venne investito dalla sua stessa automobile, un’Alfa Romeo 2000 GT, che gli provocò lo sfondamento della cassa toracica e lo scoppio del cuore
Colpevoli: Giuseppe Pelosi, 17 anni, garzone di un fornaio, si dichiarò responsabile dell’omicidio
Movente: si è sempre parlato di delitto a sfondo omosessuale
Svolgimento dei fatti: la sera del primo novembre Pasolini si reca con Pino Pelosi, conosciuto nei pressi di piazza dei Cinquecento, alla trattoria “Biondo Tevere”, nei pressi della Basilica di San Paolo. Dopo cena, l’auto del poeta prende la via che conduce a Ostia. Lì, nella zona dell’Idroscalo, Pasolini viene dapprima picchiato, poi investito con l’auto. Con quella stessa automobile, dopo aver ammazzato Pasolini, Pelosi fugge, ma viene fermato da una pattuglia di carabinieri
Il processo: la vicenda non è mai stata chiarita fino in fondo. Molti hanno sempre sospettato che Pelosi non fosse solo quella notte. La sentenza arrivò nel 1976, e condannò Pelosi a 9 anni di reclusione per omicidio “in concorso con ignoti”. La condanna venne confermata in Appello e in Cassazione, dove però scomparve il “concorso con ignoti”
L’opinione pubblica: molti non cedettero, e non credono ancora, alla versione raccontata da Pino Pelosi. Troppi particolari non tornano se si attribuisce la responsabilità di questa morte ad un’unica persona. Molti giornalisti, tra i quali Oriana Fallaci e tutta la redazione de “L’Europeo”, portarono avanti inchieste per chiarire le circostanze di questa morte. Alcuni titoli pubblicati nel corso degli anni, come “Il testimone misterioso”, “Pasolini ucciso da due motociclisti?”, “E’ stato un massacro”, fino a “Un delitto politico”, ci danno ampiamente conto della diffusa convinzione che lo svolgimento dei fatti fu ben più complesso. Il vero colpo di scena arriva nel 2005, allorché Pino Pelosi, dopo aver scontato la sua pena, ospite ad una trasmissione televisiva, si proclama innocente e dichiara di aver agito in questo modo a causa di pesanti minacce che erano state rivolte a lui e alla sua famiglia.
Luogo: via dell’Idroscalo, Ostia Lido (Roma)
Vittima: Pier Paolo Pasolini, 53 anni, scrittore, poeta, regista, omosessuale dichiarato, perseguitato da una certa opinione pubblica
Causa del decesso: Pasolini venne investito dalla sua stessa automobile, un’Alfa Romeo 2000 GT, che gli provocò lo sfondamento della cassa toracica e lo scoppio del cuore
Colpevoli: Giuseppe Pelosi, 17 anni, garzone di un fornaio, si dichiarò responsabile dell’omicidio
Movente: si è sempre parlato di delitto a sfondo omosessuale
Svolgimento dei fatti: la sera del primo novembre Pasolini si reca con Pino Pelosi, conosciuto nei pressi di piazza dei Cinquecento, alla trattoria “Biondo Tevere”, nei pressi della Basilica di San Paolo. Dopo cena, l’auto del poeta prende la via che conduce a Ostia. Lì, nella zona dell’Idroscalo, Pasolini viene dapprima picchiato, poi investito con l’auto. Con quella stessa automobile, dopo aver ammazzato Pasolini, Pelosi fugge, ma viene fermato da una pattuglia di carabinieri
Il processo: la vicenda non è mai stata chiarita fino in fondo. Molti hanno sempre sospettato che Pelosi non fosse solo quella notte. La sentenza arrivò nel 1976, e condannò Pelosi a 9 anni di reclusione per omicidio “in concorso con ignoti”. La condanna venne confermata in Appello e in Cassazione, dove però scomparve il “concorso con ignoti”
L’opinione pubblica: molti non cedettero, e non credono ancora, alla versione raccontata da Pino Pelosi. Troppi particolari non tornano se si attribuisce la responsabilità di questa morte ad un’unica persona. Molti giornalisti, tra i quali Oriana Fallaci e tutta la redazione de “L’Europeo”, portarono avanti inchieste per chiarire le circostanze di questa morte. Alcuni titoli pubblicati nel corso degli anni, come “Il testimone misterioso”, “Pasolini ucciso da due motociclisti?”, “E’ stato un massacro”, fino a “Un delitto politico”, ci danno ampiamente conto della diffusa convinzione che lo svolgimento dei fatti fu ben più complesso. Il vero colpo di scena arriva nel 2005, allorché Pino Pelosi, dopo aver scontato la sua pena, ospite ad una trasmissione televisiva, si proclama innocente e dichiara di aver agito in questo modo a causa di pesanti minacce che erano state rivolte a lui e alla sua famiglia.
Documenti
Il processo a Pino Pelosi per l'assassinio di Pier Paolo Pasolini
Cronologia degli eventi processuali |
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Il processo a Pino Pelosi per l'assassinio di Pier Paolo Pasolini
01. Interrogatorio dell'imputato Pino Pelosi |