La notte tra il 29 ed il 30 settembre 1975
Il massacro del Circeo
Documento aggiornato al 05/10/2006
Approfondimenti / DOSSIER
I grandi casi di cronaca nera Dagli anni '50 ad oggi, un percorso ai margini della storia tra le vicende più oscure e intricate che il nostro Paese ha conosciuto Dal caso di Arnaldo Graziosi, accusato di aver ucciso la moglie, fino all'omicidio dell'Olgiata, in questo dossier troverete delitti eccellenti e altri meno noti, quasi tutti ancora irrisolti, che hanno occupato molte pagine dei giornali e hanno toccato da vicino e in vario modo l'opinione pubblica italiana. Donne uccise dai mariti, uomini vittime della criminalità, o essi stessi criminali, storie passionali che si concludono tragicamente, episodi di pedofilia e omosessualità, misteriosi incidenti che sfociano in affaire, fino al vero e proprio delitto politico. E' a questo punto che l'intreccio con la storia si fa più stretto, che le luci si spengono ed i misteri, quasi sempre, si infittiscono. |
Data: la notte tra il 29 e il 30 settembre 1975
Luogo: una villa a San Felice Circeo
Vittime: Rosaria Lopez, 20 anni. Donatella Colasanti, 17 anni, è ridotta in fin di vita.
Causa del decesso: Rosaria Lopez venne stuprata, picchiata, infine annegata nella vasca del bagno. Donatella Colasanti venne torturata, ma sopravvisse.
Colpevoli: Gianni Guido, Andrea Ghira, Angelo Izzo
Movente: i tre ragazzi, giovani neofascisti figli della “Roma bene”, volevano divertirsi. Provavano disprezzo per queste due ragazze provenienti dalla borgata, e decisero di abusare di loro.
Svolgimento dei fatti: E’ il pomeriggio del 29 settembre quando Rosaria Lopez e Donatella Colasanti si incontrano con Gianni Guido e Angelo Izzo per fare una gita verso il mare. A bordo di una FIAT 127 bianca, i quattro ragazzi giungono a Villa Moresca a San Felice Circeo, di proprietà della famiglia Ghira, dicendo che Andrea sarebbe arrivato dopo poco. L’arrivo alla villa coincide per le ragazze con l’inizio dell’inferno. Dapprima rinchiuse nel bagno, poi a turno torturate e seviziate. Dopo molte ore, Rosaria Lopez viene annegata nella vasca da bagno. Donatella Colasanti, dopo essere stata più volte colpita con molta forza, riesce a sopravvivere fingendosi morta. E’ oramai la sera del 30 settembre: Gianni Guido, Andrea Ghira e Angelo Izzo caricano le due ragazze nel baule dell’automobile e tornano a Roma. Parcheggiano in via Pola e vanno a mangiare. La salvezza di Donatella arriva nel momento in cui i suoi richiami vengono uditi da una pattuglia.
Il processo: sono stati tutti condannati all’ergastolo con sentenza definitiva. Ghira riuscì a fuggire prima del processo; gli inquirenti hanno recentemente affermato di aver trovato la sua tomba in Spagna. Non è confermata l’identità della salma. Guido ha avuto la pena ridotta a 30 anni. Izzo, uscito dalla prigione, si è recentemente reso colpevole di un duplice omicidio. E’ tornato in carcere.
L’opinione pubblica: unanime fu la condanna all’orribile gesto. Dalle colonne di molti giornali, importanti firme del giornalismo italiano cercarono di capire le motivazioni di questo delitto. Tra i tanti, menzioniamo lo scambio che ci fu tra Italo Calvino (sul “Corriere della Sera”) e Pier Paolo Pasolini (sul “Mondo”). Il primo individua la responsabilità di quei fatti nella cultura borghese, consumistica e superficiale. Pasolini, invece, mette in luce un malessere più diffuso, quello che non colpisce solo i figli della borghesia, ma molto spesso anche i giovani sottoproletari delle periferie, i quali, nell’impossibilità del riscatto sociale, diventano violenti.
Luogo: una villa a San Felice Circeo
Vittime: Rosaria Lopez, 20 anni. Donatella Colasanti, 17 anni, è ridotta in fin di vita.
Causa del decesso: Rosaria Lopez venne stuprata, picchiata, infine annegata nella vasca del bagno. Donatella Colasanti venne torturata, ma sopravvisse.
Colpevoli: Gianni Guido, Andrea Ghira, Angelo Izzo
Movente: i tre ragazzi, giovani neofascisti figli della “Roma bene”, volevano divertirsi. Provavano disprezzo per queste due ragazze provenienti dalla borgata, e decisero di abusare di loro.
Svolgimento dei fatti: E’ il pomeriggio del 29 settembre quando Rosaria Lopez e Donatella Colasanti si incontrano con Gianni Guido e Angelo Izzo per fare una gita verso il mare. A bordo di una FIAT 127 bianca, i quattro ragazzi giungono a Villa Moresca a San Felice Circeo, di proprietà della famiglia Ghira, dicendo che Andrea sarebbe arrivato dopo poco. L’arrivo alla villa coincide per le ragazze con l’inizio dell’inferno. Dapprima rinchiuse nel bagno, poi a turno torturate e seviziate. Dopo molte ore, Rosaria Lopez viene annegata nella vasca da bagno. Donatella Colasanti, dopo essere stata più volte colpita con molta forza, riesce a sopravvivere fingendosi morta. E’ oramai la sera del 30 settembre: Gianni Guido, Andrea Ghira e Angelo Izzo caricano le due ragazze nel baule dell’automobile e tornano a Roma. Parcheggiano in via Pola e vanno a mangiare. La salvezza di Donatella arriva nel momento in cui i suoi richiami vengono uditi da una pattuglia.
Il processo: sono stati tutti condannati all’ergastolo con sentenza definitiva. Ghira riuscì a fuggire prima del processo; gli inquirenti hanno recentemente affermato di aver trovato la sua tomba in Spagna. Non è confermata l’identità della salma. Guido ha avuto la pena ridotta a 30 anni. Izzo, uscito dalla prigione, si è recentemente reso colpevole di un duplice omicidio. E’ tornato in carcere.
L’opinione pubblica: unanime fu la condanna all’orribile gesto. Dalle colonne di molti giornali, importanti firme del giornalismo italiano cercarono di capire le motivazioni di questo delitto. Tra i tanti, menzioniamo lo scambio che ci fu tra Italo Calvino (sul “Corriere della Sera”) e Pier Paolo Pasolini (sul “Mondo”). Il primo individua la responsabilità di quei fatti nella cultura borghese, consumistica e superficiale. Pasolini, invece, mette in luce un malessere più diffuso, quello che non colpisce solo i figli della borghesia, ma molto spesso anche i giovani sottoproletari delle periferie, i quali, nell’impossibilità del riscatto sociale, diventano violenti.