L'anonima DC. Trent'anni di scandali da Fiumicino al Quirinale
Edito da Feltrinelli Editore, 1977
293 pagine
di Orazio Barrese, Massimo Caprara
Libro presente nelle categorie:
Quarta di copertina
"Forchettoni, vandali, corvi, avvoltoi" sono le etichette che la pubblicistica e la denunzia delle sinistre hanno affibbiato per oltre trent'anni, per tutto il corso della restaurazione capitalistica, ai responsabili dei maggiori scandali scoperti con le mani nel sacco. Gli autori di questo libro ricostruiscono l'occupazione del potere da parte della DC e i più gravi fenomeni degenerativi di lucro estorto e di corruzione, che hanno coinvolto uomini e gruppi del partito dominante, centri economici pubblici e privati, banche e poteri dello Stato.
Una folla d'affaristi, profittatori, portaborse, guardaspalle e prestanomi di ministri, alti prelati, amministratori pubblici, generali e alti magistrati; un sottobosco di favori, protezioni, concessioni, benefici indebiti occupano le pagine di questo libro con un crescendo che punta sempre più alto. Dai primi scandali a ridosso degli anni Quaranta-Sessanta (monsignor Prettner Cippico, che ricicla valuta attraverso i canali del Vaticano; Giuffré "banchiere di Dio", che incamera miliardi per le "opere di religione"; la grande casata dei Torlonia che s'impingua ulteriormente vendendo le "zolle d'oro" di Fiumicino), si arriva poi agli sfrontati profittatori di Stato (Trabucchi, il ministro delle banane e poi del tabacco messicano). Man mano, si sale ai "grandi elemosinieri", che dal torbido giro internazionale del petrolio gonfiano tangenti per i partiti al governo (Valerio, Cazzaniga); si passa attraverso gli sportelli bancari dei santuari del capitale, custoditi da fiduciari di ferro della DC (Arcaini, Ventriglia); si tocca la complice "delinquescenza" dei boiardi di Stato (Cefis, Einaudi, Petrilli, Girotti); si transita nelle ville dei "robber barons" i baroni ladri delle commesse militari (i fratelli Levebvre, Crociani), per sfociare nel gran mare, agitato da correnti in lotta, degli uomini politici coinvolti, da Andreotti a Fanfani, Cossiga, Zaccagnini, Colombo, Rumor, Preti, Tanassi, Gui fino al presidente Leone. Questo libro solleva qualche lembo dietro gli "omissis" imposti al testo del rapporto della commissinoe del Congresso Americano (Pike) che ha indagato sui finanziamenti della CIA agli uomini politici e ai partiti di vari paesi compresa l'Italia, riaprendo in tal modo il dibattito sulle dirette responsabilità del più alto vertice istituzionale.
"Forchettoni, vandali, corvi, avvoltoi" sono le etichette che la pubblicistica e la denunzia delle sinistre hanno affibbiato per oltre trent'anni, per tutto il corso della restaurazione capitalistica, ai responsabili dei maggiori scandali scoperti con le mani nel sacco. Gli autori di questo libro ricostruiscono l'occupazione del potere da parte della DC e i più gravi fenomeni degenerativi di lucro estorto e di corruzione, che hanno coinvolto uomini e gruppi del partito dominante, centri economici pubblici e privati, banche e poteri dello Stato.
Una folla d'affaristi, profittatori, portaborse, guardaspalle e prestanomi di ministri, alti prelati, amministratori pubblici, generali e alti magistrati; un sottobosco di favori, protezioni, concessioni, benefici indebiti occupano le pagine di questo libro con un crescendo che punta sempre più alto. Dai primi scandali a ridosso degli anni Quaranta-Sessanta (monsignor Prettner Cippico, che ricicla valuta attraverso i canali del Vaticano; Giuffré "banchiere di Dio", che incamera miliardi per le "opere di religione"; la grande casata dei Torlonia che s'impingua ulteriormente vendendo le "zolle d'oro" di Fiumicino), si arriva poi agli sfrontati profittatori di Stato (Trabucchi, il ministro delle banane e poi del tabacco messicano). Man mano, si sale ai "grandi elemosinieri", che dal torbido giro internazionale del petrolio gonfiano tangenti per i partiti al governo (Valerio, Cazzaniga); si passa attraverso gli sportelli bancari dei santuari del capitale, custoditi da fiduciari di ferro della DC (Arcaini, Ventriglia); si tocca la complice "delinquescenza" dei boiardi di Stato (Cefis, Einaudi, Petrilli, Girotti); si transita nelle ville dei "robber barons" i baroni ladri delle commesse militari (i fratelli Levebvre, Crociani), per sfociare nel gran mare, agitato da correnti in lotta, degli uomini politici coinvolti, da Andreotti a Fanfani, Cossiga, Zaccagnini, Colombo, Rumor, Preti, Tanassi, Gui fino al presidente Leone. Questo libro solleva qualche lembo dietro gli "omissis" imposti al testo del rapporto della commissinoe del Congresso Americano (Pike) che ha indagato sui finanziamenti della CIA agli uomini politici e ai partiti di vari paesi compresa l'Italia, riaprendo in tal modo il dibattito sulle dirette responsabilità del più alto vertice istituzionale.
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