Il Vajont e le responsabilità dei manager

Edito da Bramante Editrice, 1969
166 pagine

di Armando Gervasoni

Quarta di copertina

9 ottobre 1963: una valanga di 50 milioni di metri cubi di acqua si riversa dalla diga del Vajont sulla vallata di Longarone, causando la morte di 1899 persone. 25 novembre 1968: dopo una fase istruttoria durata quattro anni, si apre a l'Aquila il processo contro i responsabili della strage: anceh se a sedere sul banco degli imputati sono soltanto pochi tecnici, è un'intera classe dirigente a venir posta sotto accusa.
Gervasoni sapeva molte cose del Vajont. Nel 1963, prima del disastro, aveva quasi condotto a termine un romanzo ambientato in quei luoghi e in cui l'oppressiva diga, i tentennamenti degli elettrici della Sade, il senso di un'imminente catastrofe rivestivano i ruoli fondamentali. Poi la tragedia. Il romanzo rimane nel cassetto. Gervasoni scrive, con rabbia indicibile, in un gioco impietoso di incasti e di denunce, raccogliendo testimonianze e facendosi testimone egli stesso, anzi inquisitore, un nuovo libro che appare soltanto nel 1967 e che resta un documento unico nel suo crudo realismo, nella sua amara fierezza, nella sua sofferta autenticità.

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