Quarta di copertina

Dalla prefazione di Antonio Ingroia:

[...]Il libro si apre con l'insediamento di Caselli a Palermo e la contemporanea cattura di Totٍ Riina, un evento "fondativo" della nostra storia recente, sia per la sua portata intrinseca, sia per gli strascichi della vicenda, anche giudiziari, che hanno lasciato un indelebile alone oscuro attorno alla mancata perquisizione del "covo" di Riina. Un giorno dalla valenza simbolica, quel 15 gennaio 1993, giorno in cui a Palermo - da una parte - si insediٍ Caselli e - dall'altra - venne catturato Riina, due eventi intrecciatisi nella loro con testualità, che contrassegnarono l'avvio di una fase nuova, di una stagione unica, forse irripetibile.
Stagione terribile e stagione eccezionale. Stagione terribile perché fu la stagione delle stragi: dopo le stragi del 1992, che avevano squarciato Palermo ed il cuore degli italiani, in quel 1993 seguirono le bombe e gli attentati del continente, a Roma, Firenze, Milano. Le bombe dell'impotenza dello Stato democratico, che avevano messo in ginocchio lo Stato italiano, apparso incapace di reagire, un Paese sull'orlo del collasso, con sullo sfondo la minaccia di un vero e proprio "golpe mafioso".
Eppure, quell'anno segnٍ anche l'inizio di una stagione eccezionale, la stagione del riscatto, della "nuova primavera siciliana", che non fu solo locale ma nazionale, la rivolta dell'Italia della legalità. Allo sdegno per la sequenza di stragi efferate, all'indignazione per l'insufficiente impegno antimafia delle Istituzioni, specie di quelle politiche, che avevano condannato all'isolamento ed alla morte altri uomini e donne dello Stato come Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino e i poliziotti delle loro scorte, si andٍ affiancando, e finى per prevalere, un positivo atteggiamento di impegno e di richiesta di impegno antimafia collettivo che ben presto produsse i suoi frutti. [...]