La guerra fredda
Edito da Donzelli, 2003
143 pagine, € 9,80
ISBN 8879897659
di Jeannesson Stanislav
Libro presente nelle categorie:
Quarta di copertina
Per oltre quarant’anni – dal 1947 al 1990 – la guerra fredda ha dominato le relazioni internazionali, contrapponendo fondamentalmente due paesi – Stati Uniti e Urss – ciascuno dei quali dotato del suo «blocco» di alleanze. Il conflitto ebbe una natura ideologica, strategica e politica, ma si manifestò in una molteplicità di forme: militare, diplomatica, economica, scientifica, culturale, senza tuttavia che americani e sovietici arrivassero mai a scontrarsi direttamente. In questo senso, la guerra rimase fredda. Ciò non impedì il prodursi di numerosi conflitti armati, sì localizzati e limitati, ma spesso assai sanguinosi. L’originalità della guerra fredda si ritrova nella sua dimensione planetaria: progressivamente prima l’Europa, poi l’Asia, il Medio Oriente, l’America e l’Africa sono diventati la «posta in gioco» sotto il profilo strategico, appunto.
Nata in circostanze particolari, questa configurazione strategica finì col condizionare per quattro decenni l’insieme delle relazioni internazionali. Sebbene vi siano state fasi alterne di tensione e distensione, sebbene numerosi paesi abbiano cercato di sfuggire alla logica di un mondo bipolare, l’ordine mondiale – fino al crollo del blocco sovietico – si è costruito attorno a un equilibrio Est-Ovest, fragile e pericoloso, ma anche largamente codificato.
Fino alla fine dell’Urss la ricerca storica ha potuto utilizzare solo i documenti pubblici e gli archivi americani disponibili, cosa che ovviamente falsava la prospettiva. Il modo stesso con cui la guerra fredda è terminata – tra il 1985 e il 1990 – ha consentito, grazie a una certa presa di distanza, di comprendere meglio l’essenza della sua singolarità. Nello stesso tempo, l’apertura (ancora parziale) degli archivi sovietici ha permesso alla ricerca di compiere dei passi avanti. Se rimane eccessivo affermare che «we know now», è ormai possibile, in un clima storico del tutto mutato, ritornare sull’insieme di quelle questioni, per cercare di capire l’essenza di un mondo che – per quanto vicino nel tempo – ci appare ormai abissalmente lontano.
Per oltre quarant’anni – dal 1947 al 1990 – la guerra fredda ha dominato le relazioni internazionali, contrapponendo fondamentalmente due paesi – Stati Uniti e Urss – ciascuno dei quali dotato del suo «blocco» di alleanze. Il conflitto ebbe una natura ideologica, strategica e politica, ma si manifestò in una molteplicità di forme: militare, diplomatica, economica, scientifica, culturale, senza tuttavia che americani e sovietici arrivassero mai a scontrarsi direttamente. In questo senso, la guerra rimase fredda. Ciò non impedì il prodursi di numerosi conflitti armati, sì localizzati e limitati, ma spesso assai sanguinosi. L’originalità della guerra fredda si ritrova nella sua dimensione planetaria: progressivamente prima l’Europa, poi l’Asia, il Medio Oriente, l’America e l’Africa sono diventati la «posta in gioco» sotto il profilo strategico, appunto.
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