Bugie di guerra. L'informazione come arma strategica
Edito da Mursia, 2003
272 pagine, € 13,50
ISBN 8842531480
di Claudio Fracassi
Libro presente nelle categorie:
Quarta di copertina
È già accaduto durante la Guerra del Golfo quando la Casa Bianca e il Pentagono misero in pratica in modo sistematico i consigli degli esperti di comunicazione: «nutrire costantemente la stampa, fornendo ai media tutte le informazioni scelte dagli uomini del Presidente, così che i giornalisti sazi di notizie non sentano la necessità di indagare per proprio conto». È quella che gli esperti hanno definito «manipolazione per inondazione ». Una nuova forma di censura che non vieta le notizie ma ne fornisce in quantità tale da saturare sia gli operatori dell’informazione, sia il pubblico. Nelle guerre moderne l’informazione è un’arma strategica fondamentale e politici e militari hanno capito che occuparsi dei giornalisti è importante quanto la logistica e la strategia. La vecchia censura ha lasciato il posto a nuove e più raffinate forme di manipolazione ma il risultato è lo stesso: la libertà d’informazione è un’altra vittima della guerra.
È già accaduto durante la Guerra del Golfo quando la Casa Bianca e il Pentagono misero in pratica in modo sistematico i consigli degli esperti di comunicazione: «nutrire costantemente la stampa, fornendo ai media tutte le informazioni scelte dagli uomini del Presidente, così che i giornalisti sazi di notizie non sentano la necessità di indagare per proprio conto». È quella che gli esperti hanno definito «manipolazione per inondazione ». Una nuova forma di censura che non vieta le notizie ma ne fornisce in quantità tale da saturare sia gli operatori dell’informazione, sia il pubblico. Nelle guerre moderne l’informazione è un’arma strategica fondamentale e politici e militari hanno capito che occuparsi dei giornalisti è importante quanto la logistica e la strategia. La vecchia censura ha lasciato il posto a nuove e più raffinate forme di manipolazione ma il risultato è lo stesso: la libertà d’informazione è un’altra vittima della guerra.
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