Italia criminale. Quella sporca dozzina

Edito da Newton Compton, 2006
347 pagine
ISBN 8854107263

di Cristiano Armati

Quarta di copertina

Li chiamano “duristi”, “bravi ragazzi” o, più semplicemente, rapinatori. Con le armi in pugno hanno sfidato le forze dell’ordine ma anche le logiche mafiose di controllo e sfruttamento del territorio. Qualcuno è rimasto un cane sciolto, altri si sono associati in batterie o in vere e proprie bande: quando sono scesi a patti con poteri ambigui hanno lasciato impronte sporche di sangue sui luoghi delle stragi.
Testimonianza di un Paese ribelle e disperato, Italia criminale è un’indagine sui grandi nomi del banditismo contemporaneo. Da Salvatore Giuliano a Renato Vallanzasca, dalla banda della Magliana alla mafia del Brenta, sessant’anni di cronaca nera raccontati dai protagonisti della malavita “indipendente” in un contesto in cui il delitto si intreccia con i misteri di Stato: Danilo Abbruciati e l’omicidio Pecorelli, Francis Turatello e il memoriale di Aldo Moro, la gang dei Marsigliesi e Gladio.
Tra “rapine del secolo” ed evasioni clamorose, sequestri di persona e omicidi, spaccio della droga e attentati, vicende come quelle del “solista del mitra” o del “rapinatore gentile” compongono un libro sulle passioni e sui destini di un pugno di uomini in costante lotta con la legge, scritto come un romanzo dove ogni riferimento a cose o a persone non è puramente casuale ma fa parte di una storia vera.

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