Banditi, criminali e fuorilegge di Roma
Edito da Newton Compton, 2006
208 pagine, € 14,90
ISBN 8854106984
di Yari Selvetella
Libro presente nelle categorie:
Quarta di copertina
Uomini e donne votati alla violenza, faccendieri dediti al raggiro, gelidi killer, rapinatori esaltati, delinquenti disperati, ribelli solitari, potenti senza scrupoli, doppiogiochisti e spie: sono i fuorilegge di Roma, assassini, banditi e criminali che hanno macchiato di sangue le sponde del Tevere. Yari Selvetella torna sul luogo del delitto, quella Roma criminale dove inquietanti paesaggi umani corrodono le certezze dell’Urbe, e punta dritto al centro dei misteri, frugando tra i sogni e le miserie di chi se ne fa artefice. Sono favole nere, leggende popolari, miti metropolitani costruiti laddove il vero è inverosimile e la realtà, a tratti, incredibile e tremenda.
Il libro copre un arco temporale che va dagli albori del xx secolo fino ai giorni nostri; un intero secolo di biografie criminali note e meno note: da Pietro Acciarito, l’anarchico che nel 1897 attentò alla vita di Umberto i sulla via Appia, fino a Luciano Liboni, il “lupo solitario” braccato e ucciso al Circo Massimo nella torrida estate del 2004, da Johnny lo Zingaro al Roscetto di Trastevere ai “ bravi ragazzi” della Magliana.
Liberati dalla mera cronaca, provocatoriamente sospinti verso l’alveo della storia collettiva, i personaggi tratteggiati da Selvetella appaiono ora patetici e sin troppo umani, ora capricciosi e detestabili, ora meri strumenti di oscuri poteri. Talvolta la loro umanità prevale sulla scelta prepotente della vita illegale o, in essa, sembra compiersi un amaro destino. È in questi casi che le certezze più diffuse vacillano e non rimane che leggere, mettendo da parte i luoghi comuni e accettando il rischio di ritrovarsi, a fine lettura, con più domande di quando si era cominciato.
Uomini e donne votati alla violenza, faccendieri dediti al raggiro, gelidi killer, rapinatori esaltati, delinquenti disperati, ribelli solitari, potenti senza scrupoli, doppiogiochisti e spie: sono i fuorilegge di Roma, assassini, banditi e criminali che hanno macchiato di sangue le sponde del Tevere. Yari Selvetella torna sul luogo del delitto, quella Roma criminale dove inquietanti paesaggi umani corrodono le certezze dell’Urbe, e punta dritto al centro dei misteri, frugando tra i sogni e le miserie di chi se ne fa artefice. Sono favole nere, leggende popolari, miti metropolitani costruiti laddove il vero è inverosimile e la realtà, a tratti, incredibile e tremenda.
Il libro copre un arco temporale che va dagli albori del xx secolo fino ai giorni nostri; un intero secolo di biografie criminali note e meno note: da Pietro Acciarito, l’anarchico che nel 1897 attentò alla vita di Umberto i sulla via Appia, fino a Luciano Liboni, il “lupo solitario” braccato e ucciso al Circo Massimo nella torrida estate del 2004, da Johnny lo Zingaro al Roscetto di Trastevere ai “ bravi ragazzi” della Magliana.
Liberati dalla mera cronaca, provocatoriamente sospinti verso l’alveo della storia collettiva, i personaggi tratteggiati da Selvetella appaiono ora patetici e sin troppo umani, ora capricciosi e detestabili, ora meri strumenti di oscuri poteri. Talvolta la loro umanità prevale sulla scelta prepotente della vita illegale o, in essa, sembra compiersi un amaro destino. È in questi casi che le certezze più diffuse vacillano e non rimane che leggere, mettendo da parte i luoghi comuni e accettando il rischio di ritrovarsi, a fine lettura, con più domande di quando si era cominciato.