Che cos'è la mafia. Sciascia e Andreotti, l'antimafia e la politica
Edito da Donzelli, 2007
127 pagine, € 15,00
ISBN 8860361127
di Salvatore Lupo
Quarta di copertina
A dieci anni dal Processo Andreotti Salvatore Lupo torna su un tema cruciale dell'Italia contemporanea, provando innanzitutto a ragionare, da storico, attorno alle tre sentenze assolutorie che hanno concluso il procedimento contro Andreotti, tra gli entusiasmi della pubblica opinione. Reazioni un po' sconcertanti, considerando le motivazioni del giudizio definitivo della Cassazione, non proprio lusinghiere nei confronti dell'illustre imputato. Ma i paradossi non mancano neanche nel campo dell'antimafia. Non è forse vero che un processo come questo ha rischiato di delegare alla magistratura compiti impropri? E non ci sono, in simili iniziative giudiziarie, pericoli di semplificazioni grottesche, o peggio di derive liberticide? In tal senso, Lupo torna a considerare anche il celebre atto di accusa di Sciascia contro i "professionisti dell'antimafia" e le polemiche degli anni settanta e ottanta a proposito della "questione giustizia". Da quelle polemiche vennero fuori posizioni per nulla banali, e Lupo le ripercorre, senza indebolire le ragioni e l'asprezza dei conflitti del passato. Questo libro sostiene con forza la necessità di procedere nella battaglia contro la mafia con il sostegno dello spirito pubblico: si corre infatti il rischio che, in questo nascondersi della mafia nelle pieghe più profonde della società, le indagini su di essa possano perdere il sostegno di una tensione etico-civile che ne è il presupposto imprescindibile.
A dieci anni dal Processo Andreotti Salvatore Lupo torna su un tema cruciale dell'Italia contemporanea, provando innanzitutto a ragionare, da storico, attorno alle tre sentenze assolutorie che hanno concluso il procedimento contro Andreotti, tra gli entusiasmi della pubblica opinione. Reazioni un po' sconcertanti, considerando le motivazioni del giudizio definitivo della Cassazione, non proprio lusinghiere nei confronti dell'illustre imputato. Ma i paradossi non mancano neanche nel campo dell'antimafia. Non è forse vero che un processo come questo ha rischiato di delegare alla magistratura compiti impropri? E non ci sono, in simili iniziative giudiziarie, pericoli di semplificazioni grottesche, o peggio di derive liberticide? In tal senso, Lupo torna a considerare anche il celebre atto di accusa di Sciascia contro i "professionisti dell'antimafia" e le polemiche degli anni settanta e ottanta a proposito della "questione giustizia". Da quelle polemiche vennero fuori posizioni per nulla banali, e Lupo le ripercorre, senza indebolire le ragioni e l'asprezza dei conflitti del passato. Questo libro sostiene con forza la necessità di procedere nella battaglia contro la mafia con il sostegno dello spirito pubblico: si corre infatti il rischio che, in questo nascondersi della mafia nelle pieghe più profonde della società, le indagini su di essa possano perdere il sostegno di una tensione etico-civile che ne è il presupposto imprescindibile.
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