I misteri della camorra
Edito da Tullio Pironti Editore, 2008
137 pagine, € 12,00
ISBN 8879374224
di . Anonimo
Quarta di copertina
"I misteri della camorra" non è un libro di risposte, ma di domande. Domande che sono state seppellite da centinaia di omissis, sotto colate di ceralacca e dentro armadi popolati di teschi e di fantasmi. I patti inconfessabili tra apparati deviati dello Stato e criminalità organizzata, morti inspiegabili ma utili, messaggi cifrati e attentati fin troppo espliciti, sono legati dal filo rosso di verità superficiali offerte in pasto all'opinione pubblica e mai approfondite, come se i retroscena dei più inquietanti fatti di cronaca degli ultimi venti anni fossero un segreto iniziatico di cui solo pochissimi eletti possono intravedere la filigrana. Dalla strage del "Rapido 904" alla decennale latitanza di Pasquale Scotti, dalla presenza dei killer albanesi nella faida di Secondigliano al viaggio di Bruno Contrada a Marano per arrestare Totò Riina, passando per i patti tra il clan Licciardi e il Sisde fino ai dubbi sulla reale scomparsa del boss Antonio Bardellino, questo libro - che l'autore non ha voluto firmare perché la memoria critica non deve essere espressione di un singolo, ma della collettività - ripercorre le fasi più oscure del potere camorrista in Campania e nel resto d'Italia. Un potere che - con i ricordi che muoiono - si fa giorno dopo giorno più forte.
"I misteri della camorra" non è un libro di risposte, ma di domande. Domande che sono state seppellite da centinaia di omissis, sotto colate di ceralacca e dentro armadi popolati di teschi e di fantasmi. I patti inconfessabili tra apparati deviati dello Stato e criminalità organizzata, morti inspiegabili ma utili, messaggi cifrati e attentati fin troppo espliciti, sono legati dal filo rosso di verità superficiali offerte in pasto all'opinione pubblica e mai approfondite, come se i retroscena dei più inquietanti fatti di cronaca degli ultimi venti anni fossero un segreto iniziatico di cui solo pochissimi eletti possono intravedere la filigrana. Dalla strage del "Rapido 904" alla decennale latitanza di Pasquale Scotti, dalla presenza dei killer albanesi nella faida di Secondigliano al viaggio di Bruno Contrada a Marano per arrestare Totò Riina, passando per i patti tra il clan Licciardi e il Sisde fino ai dubbi sulla reale scomparsa del boss Antonio Bardellino, questo libro - che l'autore non ha voluto firmare perché la memoria critica non deve essere espressione di un singolo, ma della collettività - ripercorre le fasi più oscure del potere camorrista in Campania e nel resto d'Italia. Un potere che - con i ricordi che muoiono - si fa giorno dopo giorno più forte.
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