La mafia devota. Chiesa, religione, Cosa Nostra
Edito da Laterza, 2008
352 pagine, € 16,00
ISBN 8842085201
di Alessandra Dino
Quarta di copertina
Dio e mafia: binomio impossibile? Si, secondo la logica; tutt'altro, nella pratica. Fin dalle sue origini, infatti, la mafia ha fatto ricorso continuo e strumentale alla simbologia cattolica, riscrivendo una "religione capovolta" tagliata su misura per le sue esigenze di autoassoluzione. La Chiesa cattolica - per paura, per convenienza, per ignoranza - ha spesso offerto riconoscimento a questa teologia individualistica, offrendosi come mediatrice nel dialogo dei mafiosi con il loro Dio. Se è vero che oggi, soprattutto dopo le stragi di mafia e l'assassinio di padre Puglisi nel '93, le gerarchie ecclesiastiche hanno maturato una sensibilità più attenta alle ragioni della legalità, tuttavia resiste ancora una Chiesa dalle molte anime dove, accanto all'opera di quei sacerdoti personalmente impegnati nelle zone calde dello scontro tra Stato e mafia, trova spazio anche la condiscendenza verso Cosa Nostra. Sui ministri della religione cattolica ricade oggi una grande responsabilità: "le nuove conoscenze e la nuova consapevolezza acquisita non posizione di neutralità senza trasformarsi in complice, per quanto "involontaria", del sistema di potere mafioso."
Dio e mafia: binomio impossibile? Si, secondo la logica; tutt'altro, nella pratica. Fin dalle sue origini, infatti, la mafia ha fatto ricorso continuo e strumentale alla simbologia cattolica, riscrivendo una "religione capovolta" tagliata su misura per le sue esigenze di autoassoluzione. La Chiesa cattolica - per paura, per convenienza, per ignoranza - ha spesso offerto riconoscimento a questa teologia individualistica, offrendosi come mediatrice nel dialogo dei mafiosi con il loro Dio. Se è vero che oggi, soprattutto dopo le stragi di mafia e l'assassinio di padre Puglisi nel '93, le gerarchie ecclesiastiche hanno maturato una sensibilità più attenta alle ragioni della legalità, tuttavia resiste ancora una Chiesa dalle molte anime dove, accanto all'opera di quei sacerdoti personalmente impegnati nelle zone calde dello scontro tra Stato e mafia, trova spazio anche la condiscendenza verso Cosa Nostra. Sui ministri della religione cattolica ricade oggi una grande responsabilità: "le nuove conoscenze e la nuova consapevolezza acquisita non posizione di neutralità senza trasformarsi in complice, per quanto "involontaria", del sistema di potere mafioso."
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