Addio Cosa Nostra
Edito da Rizzoli, Milano, 1996
278 pagine, € 7,75
di Pino Arlacchi
Quarta di copertina
"Non sono un pentito: sono solo un uomo stanco e tormentato che si è reso conto di cosa è diventata la mafia e si è convinto ad aiutare la giustizia a smantellarla". Così si definisce Tommaso Buscetta nelle prime pagine di questo libro, che racconta la vita turbolenta e infelice di un grande mafioso, intrecciata alle principali vicende di Cosa Nostra siciliana dall'immediato dopoguerra fino agli anni Ottanta. Il volume è il risultato dei colloqui tra Pino Arlacchi e il primo collaboratore di giustizia, l'uomo che nel 1984 rivelò i segreti di Cosa Nostra al giudice Falcone, e che dopo la strage di Capaci ha deciso di aprire un nuovo ciclo di collaborazione con la giustizia.
"Non sono un pentito: sono solo un uomo stanco e tormentato che si è reso conto di cosa è diventata la mafia e si è convinto ad aiutare la giustizia a smantellarla". Così si definisce Tommaso Buscetta nelle prime pagine di questo libro, che racconta la vita turbolenta e infelice di un grande mafioso, intrecciata alle principali vicende di Cosa Nostra siciliana dall'immediato dopoguerra fino agli anni Ottanta. Il volume è il risultato dei colloqui tra Pino Arlacchi e il primo collaboratore di giustizia, l'uomo che nel 1984 rivelò i segreti di Cosa Nostra al giudice Falcone, e che dopo la strage di Capaci ha deciso di aprire un nuovo ciclo di collaborazione con la giustizia.
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