Palestina. Una terra troppo promessa
Edito da Controcorrente, 2008
180 pagine, € 10,00
ISBN 9788889015643
di Antonella Ricciardi
Libro presente nelle categorie:
Quarta di copertina
"Palestina, una terra troppo promessa" mette in luce la tragedia del popolo palestinese e gli aspetti più sconcertanti del modo in cui i padroni del mondo trattano il conflitto in Palestina. Si moltiplicano le cariche di odio e di violenza per cancellare gli effetti di una forte identità che non si arrende e combatte per una terra ricca di memoria e di sentimenti, simboleggiati dall'attaccamento dei palestinesi alle chiavi di casa. L'appoggio americano e israeliano ai politicanti palestinesi è solo fattore di divisione e di corruzione e non produce che una ulteriore destabilizzazione: una guerra civile, una guerra senza fine, con il rischio di diventare mondiale perché la Terrasanta è troppo piccola per tre Religioni monoteiste, è una zona geostrategica molto importante e molto ricca. E' molto difficile, infatti, uscire dalla situazione attuale, nella quale, al di là di tutte le occasionali condanne, nulla di sostanziale viene fatto per impedire che i governanti di Tel Aviv continuino in una politica che ha come fine ultimo la creazione di una "Grande Israele".
"Palestina, una terra troppo promessa" mette in luce la tragedia del popolo palestinese e gli aspetti più sconcertanti del modo in cui i padroni del mondo trattano il conflitto in Palestina. Si moltiplicano le cariche di odio e di violenza per cancellare gli effetti di una forte identità che non si arrende e combatte per una terra ricca di memoria e di sentimenti, simboleggiati dall'attaccamento dei palestinesi alle chiavi di casa. L'appoggio americano e israeliano ai politicanti palestinesi è solo fattore di divisione e di corruzione e non produce che una ulteriore destabilizzazione: una guerra civile, una guerra senza fine, con il rischio di diventare mondiale perché la Terrasanta è troppo piccola per tre Religioni monoteiste, è una zona geostrategica molto importante e molto ricca. E' molto difficile, infatti, uscire dalla situazione attuale, nella quale, al di là di tutte le occasionali condanne, nulla di sostanziale viene fatto per impedire che i governanti di Tel Aviv continuino in una politica che ha come fine ultimo la creazione di una "Grande Israele".
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