Assassini di stato. La pena di morte nel mondo dopo la moratoria universale sulle esecuzioni capitali decisa dalle Nazioni Unite
Edito da Garzanti Libri, 2009
346 pagine, € 17,50
ISBN 9788811600817
di Aldo Forbice
Quarta di copertina
Ogni anno, nel mondo, diverse migliaia di persone vengono uccise, dopo essere state condannate a morte. I numeri esatti di questa strage compiuta da molti Stati in nome di un perverso senso della giustizia non si conoscono: le statistiche non conteggiano i casi di giustizia sommaria o chi soccombe alla tortura, ma secondo le stime più autorevoli siamo intorno alle 20.000 vittime all'anno. Eppure, dopo la moratoria approvata dall'ONU il 18 dicembre 2007 (proprio su impulso dell'Italia, il paese di Cesare Beccaria), si era aperta una speranza. Invece le esecuzioni capitali non si sono fermate e anzi in molti paesi hanno visto un angosciante incremento. Questo studio è un'inchiesta sull'argomento che dopo un'analisi storica e filosofica, passa poi a una ricostruzione delle lunghe battaglie combattute per abolire la pena di morte. La parte più corposa del volume è dedicata a una panoramica che dagli Stati Uniti e dalla Cina arriva nell'ex Unione Sovietica e in Giappone, per approdare poi in Africa e in America Latina. Emerge un quadro agghiacciante per la quantità di violenza e di sofferenza inflitte nel nome di un principio fondamentale come la giustizia: perché dove non si rispetta la vita di ciascun essere umano, è la dignità di tutti gli esseri umani a essere offesa, e con essa la giustizia.
Ogni anno, nel mondo, diverse migliaia di persone vengono uccise, dopo essere state condannate a morte. I numeri esatti di questa strage compiuta da molti Stati in nome di un perverso senso della giustizia non si conoscono: le statistiche non conteggiano i casi di giustizia sommaria o chi soccombe alla tortura, ma secondo le stime più autorevoli siamo intorno alle 20.000 vittime all'anno. Eppure, dopo la moratoria approvata dall'ONU il 18 dicembre 2007 (proprio su impulso dell'Italia, il paese di Cesare Beccaria), si era aperta una speranza. Invece le esecuzioni capitali non si sono fermate e anzi in molti paesi hanno visto un angosciante incremento. Questo studio è un'inchiesta sull'argomento che dopo un'analisi storica e filosofica, passa poi a una ricostruzione delle lunghe battaglie combattute per abolire la pena di morte. La parte più corposa del volume è dedicata a una panoramica che dagli Stati Uniti e dalla Cina arriva nell'ex Unione Sovietica e in Giappone, per approdare poi in Africa e in America Latina. Emerge un quadro agghiacciante per la quantità di violenza e di sofferenza inflitte nel nome di un principio fondamentale come la giustizia: perché dove non si rispetta la vita di ciascun essere umano, è la dignità di tutti gli esseri umani a essere offesa, e con essa la giustizia.
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