La storia della tortura. Strumenti e protagonisti di una tragica epopea, dall'antichità ai nostri giorni
Edito da Gremese, 2009
192 pagine, € 18,00
ISBN 9788884405722
di Brian Innes
Quarta di copertina
La tortura è il più odioso dei crimini contro l'umanità. Eppure per almeno tremila anni la sua pratica si è svolta in ossequio a precise norme giuridiche, disciplinata dalla maggior parte dei codici europei ed asiatici. "La storia della tortura" vuole raccontare, senza censure di sorta, questa tragica epopea. I lettori vi troveranno la dettagliata descrizione di tecniche e strumenti impiegati, dai marchingegni più semplici e cruenti (come la famosa "ruota" o la crudele "vergine di Norimberga") ai moderni metodi tecnologici, come gli elettrodi o le droghe allucinogene, fino alla sottile perversione della tortura psicologica. Parallelamente, il volume offre un'accurata ricostruzione dei diversi contesti politici, culturali e sociali nei quali tali forme di violenza sistematica hanno trovato la loro origine. Si pensi solo alla terribile Inquisizione Spagnola e all'isteria della folle "caccia alle streghe", o alle guerre del XX secolo, che hanno sovente scatenato il ricorso alla tortura nei confronti dei prigionieri (e non solo nella Germania nazista o nel Vietnam, ma anche in occasione della Guerra d'Algeria, o in Irlanda del Nord contro i sospetti membri dell'IRA). Il volume documenta, però, anche l'indefessa lotta contro la tortura condotta da organizzazioni come Amnesty International, che da quasi cinquant'anni combatte una battaglia ancora oggi assai impegnativa. L'opera è arricchita da un corredo iconografico di oltre cento tra incisioni, dipinti e fotografie.
La tortura è il più odioso dei crimini contro l'umanità. Eppure per almeno tremila anni la sua pratica si è svolta in ossequio a precise norme giuridiche, disciplinata dalla maggior parte dei codici europei ed asiatici. "La storia della tortura" vuole raccontare, senza censure di sorta, questa tragica epopea. I lettori vi troveranno la dettagliata descrizione di tecniche e strumenti impiegati, dai marchingegni più semplici e cruenti (come la famosa "ruota" o la crudele "vergine di Norimberga") ai moderni metodi tecnologici, come gli elettrodi o le droghe allucinogene, fino alla sottile perversione della tortura psicologica. Parallelamente, il volume offre un'accurata ricostruzione dei diversi contesti politici, culturali e sociali nei quali tali forme di violenza sistematica hanno trovato la loro origine. Si pensi solo alla terribile Inquisizione Spagnola e all'isteria della folle "caccia alle streghe", o alle guerre del XX secolo, che hanno sovente scatenato il ricorso alla tortura nei confronti dei prigionieri (e non solo nella Germania nazista o nel Vietnam, ma anche in occasione della Guerra d'Algeria, o in Irlanda del Nord contro i sospetti membri dell'IRA). Il volume documenta, però, anche l'indefessa lotta contro la tortura condotta da organizzazioni come Amnesty International, che da quasi cinquant'anni combatte una battaglia ancora oggi assai impegnativa. L'opera è arricchita da un corredo iconografico di oltre cento tra incisioni, dipinti e fotografie.
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